Mali. La missione MINUSMA è ufficialmente conclusa

di Alberto Galvi

Con un ritiro ordinato dal Mali, la missione delle Nazioni Unite MINUSMA ha ufficialmente concluso il dispiegamento di 10 anni nel paese, anche se alcuni elementi sono ancora presenti. Dopo il 1 gennaio avrà luogo la consegna delle attrezzature rimanenti alle autorità.
La giunta militare del Mali ha preso il potere nel 2020 e ha chiesto la partenza della missione che era stata avviata nel 2013, nel mese di giugno. Il ritiro delle truppe MINUSMA ha acceso i timori che i combattimenti si intensificheranno tra le forze maliane e i gruppi armati per il controllo del territorio. Negli ultimi dieci anni la missione ha mantenuto la presenza di circa 15mila soldati e poliziotti in Mali. Circa 180 membri sono stati uccisi in atti ostili.
A partire dallo scorso 8 dicembre più di 10.500 membri del personale MINUSMA in uniforme e civili hanno lasciato il Mali, su un totale di circa 13.800 dipendenti all’inizio del ritiro. La MINUSMA ha lasciato 13 posizioni e non ha ancora chiuso i siti a Gao e Timbuktu, nel nord.
La settimana scorsa la missione delle Nazioni Unite ha consegnato il campo di Mopti, nel Mali centrale, uno dei focolai di violenza che affligge il Sahel da anni. Il campo di Mopti ha recentemente ospitato forze di pace provenienti dal Bangladesh e dal Togo, mentre in precedenza ha ospitato contingenti egiziani, pakistani e senegalesi. Il ritiro si è svolto senza intoppi.
Le truppe delle Nazioni Unite sono state inizialmente accolte favorevolmente dai maliani, i quali speravano che i soldati stranieri sarebbero stati in grado di aiutare l’esercito a respingere i ribelli che avevano conquistato vaste aree nel nord. Dieci anni dopo tuttavia le forze di pace se ne vanno senza troppe cerimonie e l’instabilità è lungi dall’essere risolta. Migliaia di persone sono state uccise e centinaia di migliaia sono state sfollate a causa della violenza.
Il governo del Mali ha abbandonato l’alleanza con la Francia, preferendo il riavvicinamento con Mosca e con l’esercito privato Wagner. La presenza dei mercenari ha suscitato la forte condanna da parte dei paesi occidentali, i quali hanno sostenuto che la presenza della Wagner minaccia la stabilità del Mali.