Montenegro. Elezioni presidenziali: il 19 marzo sei candidati sfideranno il presidente Djukanovic

di Alberto Galvi

Il prossimo 19 marzo si terranno in Montenegro le elezioni presidenziali. Pochi giorni fa il presidente montenegrino Milo Djukanovic ha emesso un decreto per sciogliere il Parlamento, cioè prima che i montenegrini si recassero alle urne per eleggere il presidente. La mossa è arrivata alla scadenza del termine legale di tre mesi per l’ex alto diplomatico e primo ministro designato Miodrag Lekic per formare un governo.
Negli ultimi 30 anni Djukanovic ha ricoperto incarichi politici di alto rango in Montenegro. Secondo la costituzione del paese, le elezioni del presidente devono essere indette il giorno dopo lo scioglimento del Parlamento. Il presidente deve fissare una data per un nuovo voto parlamentare da 60 a 100 giorni dopo il decreto.
I due principali rivali di Djukanovic sono Jakov Milatovic, del Movimento Europe Now, e il leader dei Democratici di centrodestra. Se nessun candidato ottiene più del 50 per cento dei voti, il 2 aprile si terrà un ballottaggio. In totale i candidati alla presidenza del primo turno sono sette. Djukanovic resta il favorito, ma dovrà affrontare una forte concorrenza, in particolare quella di Andrija Mandic, il candidato del Fronte democratico filo-russo.
Nel corso degli anni il Montenegro è rimasto diviso tra coloro che si identificano come montenegrini e coloro che si considerano serbi e si oppongono all’indipendenza del paese dalla Serbia. Il Montenegro è indipendente dalla Serbia dal 2006.