Nepal. Il presidente Bhandari indice nuove elezioni

di Alberto Galvi –

Il presidente del Nepal, Bidya Devi Bhandari, in seguito all’incapacità dei leader dei principali partiti di formare un nuovo governo, ha sciolto la Camera dei rappresentanti e ha indetto la prima fase delle elezioni generali per 12 novembre e la seconda per il 19.
Questa è la seconda volta in sei mesi che il parlamento del paese viene sciolto. Il parlamento federale è bicamerale ed è composto da: Assemblea nazionale con 59 membri eletti indirettamente da un collegio elettorale di capi di governo statale e municipale e 3 membri, di cui 1 donna, nominati dal presidente del Nepal su raccomandazione del governo. I parlamentari hanno un mandato di 6 anni con rinnovo di un terzo dei membri ogni 2 anni.
La Camera dei rappresentanti ha 275 membri eletti direttamente dal popolo ma tra di loro con diverse modalità, con un mandato di 5 anni. Il parlamento è stato sciolto l’ultima volta nel dicembre 2020, scatenando settimane di proteste, ed è stato revocato dalla Corte suprema come incostituzionale a febbraio.
Nuove elezioni sono state indette il 30 aprile e il 10 maggio su raccomandazione del primo ministro Oli, eletto nel 2017, nel mezzo di una lotta per il potere all’interno dell’NCP (Nepal Communist Party), il partito al governo.
Il Nepal è stato alle prese con una crisi politica scoppiata in concomitanza con la pandemia di coronavirus, la quale ha causato nel paese un numero elevatissimo di infezioni (attualmente oltre 8.000 al giorno) e morti giornaliere, con grave carenza di letti ospedalieri, farmaci e ossigeno.
Oli è stato criticato per aver prestato troppa attenzione ai litigi del partito invece che alla pandemia, preoccupandosi di pianificare manifestazioni e riunioni politiche per raccogliere sostegno elettorale. Dallo scioglimento del parlamento a dicembre centinaia di eventi sono state organizzati sia dai partiti di governo che da quelli di opposizione, aggravando una situazione sanitaria già emergenziale.