Niue. Messo a punto un nuovo piano per proteggere le vaste e incontaminate acque territoriali

di Alberto Galvi

Il primo ministro di Niue, Dalton Tagelagi, ha lanciato a New York un piano per portare individui e aziende a pagare 148 dollari per proteggere 1 chilometro quadrato di oceano da minacce come la pesca illegale e i rifiuti di plastica per un periodo di 20 anni.
Niue è una piccola nazione insulare del Pacifico che spera di raccogliere più di 18 milioni di dollari dal progetto chiamato Ocean Conservation Commitment, che prevede l’affido titolare di 127mila unità di chilometri quadrati, che rappresentano il 40 per cento delle sue acque, per formare un’area marina protetta vietata. Il denaro della sponsorizzazione sarà amministrato da un ente di beneficenza. Niue acquisterà 1.700 unità di sponsorizzazione, che rappresentano una per ciascuno dei suoi cittadini. Altri donatori del lancio includono la filantropa Lyna Lam e suo marito Chris Larsen, che hanno co-fondato la società blockchain Ripple, e Conservation International.
La pesca sostiene la popolazione locale di Niue, anche se ci sono alcune operazioni commerciali su piccola scala e occasionali attività di pesca offshore su scala industriale. La pesca non regolamentata può esaurire gli stock ittici, che quindi non possono ricostituirsi, mentre la plastica può essere ingerita o intrappolare la fauna marina. I cambiamenti climatici causati dall’uomo hanno anche portato a oceani più caldi e più acidi, alterando gli ecosistemi per le specie sottomarine.
Niue è anche vulnerabile all’innalzamento del livello del mare, che minaccia la terra e le acque dolci, e l’isola è a rischio di tempeste tropicali causate da aria e acque più calde. Niue riconosce di aver bisogno dell’aiuto di altri paesi. Niue ha un territorio oceanico 1.200 volte più grande della sua massa terrestre, e con una popolazione di appena 1.700 persone.