Osce. Della Vedova, ‘diritti umani e libertà fondamentali sono alla base della resilienza della società’

Farnesina

Il Sottosegretario Benedetto Della Vedova ha preso parte ieri alla sessione di chiusura della Conferenza annuale dell’OSCE sulla lotta al terrorismo, organizzata dalla Presidenza svedese dell’OSCE in cooperazione con il Dipartimento Minacce Transnazionali del Segretariato.
Al centro della Conferenza, le cause all’origine dell’estremismo violento e della radicalizzazione, gli strumenti a disposizione degli Stati per la prevenzione e il contrasto del fenomeno in un quadro di rispetto dei diritti umani, nonché le politiche di riabilitazione e reintegrazione degli individui radicalizzati.
“La pandemia – ha ricordato il Sottosegretario – “oltre a imporre alle nostre società il costo drammatico di tante vite perdute, ha aggravato il rischio di radicalizzazione delle fasce più vulnerabili ed emarginate della popolazione, i giovani, le donne.” La narrativa dei gruppi terroristici ha infatti tentato di cavalcare il disagio sociale, acuito dalla grave crisi economica generata dalla pandemia, sfruttando l’isolamento individuale e la maggiore esposizione alle reti di socializzazione nello spazio virtuale per promuovere la radicalizzazione. Di fronte a una minaccia così mutevole e variegata, ha ribadito Della Vedova, diventa essenziale adottare un approccio olistico che, per l’Italia, “passa in primo luogo per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali come base della resilienza delle nostre società”.