Paraguay. Destituito il ministro dell’Interno per legami con il narcotraffic

di Paolo Menchi

Purtroppo il Paraguay ha una lunga tradizione di coinvolgimenti di esponenti politici in casi di corruzione, ricordiamo che è passato circa un anno quando le forti proteste popolari contro la politica condotta dal governo per gestire la pandemia e contro la corruzione dell’amministrazione pubblica stavano per portare all’impeachment del presidente Mario Abdo, che si è salvato solo perché la mozione era stata respinta con 42 voti contrari contro i 36 a favore.
Fa comunque scalpore la notizia che nei giorni scorsi è stato sostituito il ministro dell’Interno Arnaldo Giuzzio per legami con il narcotraffico. E se è proprio il ministro dell’Interno ad avere legami con la criminalità, i problemi sono veramente gravi.
La notizia è stata data attraverso un comunicato del governo nel quale il presidente si assume la responsabilità della decisione, dopo che in passato aveva più volte difeso Giuzzio da varie accuse; nel comunicato viene indicato come nuovo ministro dell’Interno Federico Gonzalez.
Il motivo scatenante in questo caso è stato il fatto che l’ex ministro si era fatto prestare un camioncino blindato per fare le vacanze in Brasile dalla società Ombu SA, di proprietà del narcotrafficante Marcus Vinicius Espindola Marques de Padua, arrestato la scorsa settimana nel corso di un’operazione internazionale, che aveva anche incontrato più volte Giuzzio perché cercava di sottoscrivere un contratto commerciale tra la sua impresa ed il governo.
Il legale rappresentante della Ombu ha smentito la linea di difesa dell’ex ministro dell’interno secondo il quale si trattava di un noleggio, sottolineando che il mezzo era stato concesso in forma amichevole.
Il narcotrafficante è il marito di Jussara Cabral, azionista di minoranza della Tabacalera del Este, di proprietà dell’ex presidente Horacio Cartes. Non a caso Giuzzio era stato accusato di avere appoggiato contratti commerciali anche con le aziende legate a Cartes.
Come si vede gli intrecci tra politica e crimine organizzato sono talmente stretti e di lunga data che sarà difficile per il Paraguay liberarsi di questi fardelli senza una vera e propria rivoluzione politica che porti ad un totale cambiamento.