Perù. Mirtha Vasquez ha ottenuto la fiducia del Congresso: è primo ministro

di Alberto Galvi

In Perù il nuovo governo sarà guidato da Mirtha Vasquez, un politico di sinistra moderato ed ex capo del Congresso che sostituisce Guido Bellido, indagato per riciclaggio di denaro.
Il Congresso ha dato la fiducia alla nuova premier con 68 voti a favore, 56 voti contrari e 1 astenuto, nonostante oggi sia controllato dall’opposizione. Oltre a Perù Libre, i gruppi Alianza para el Progreso, Avanza País, Renovación Popular e Somos Perù si sono presentati divisi al momento della votazione. Il rimpasto è stato ampiamente visto come più moderato rispetto alla formazione originale del socialista Castillo, e questo non è piaciuto ad alcuni dei suoi alleati più di sinistra. Diversi membri del partito Perù Libre hanno infatti votato per respingere il nuovo governo, incluso l’ex primo ministro Guido Bellido, membro di lunga data del partito Perù Libre. Il presidente ha preso le distanze dal suo partito, dopo che alcuni membri hanno annunciato che avrebbero bloccato la formazione del governo perché legati a Vladimir Cerrón.
Del totale dei parlamentari di Perù Libre, 16 hanno votato contro Mirtha Vásquez. Altri 20 si sono opposti all’accordo di partito annunciato da Vladimir Cerrón per non sostenere i nuovi membri dell’esecutivo. I deputati di Perù Libre si erano già divisi al voto per eliminare le primarie dalle elezioni regionali e comunali del 2022, ma in questo caso le differenze sono più marcate.
Il pericolo di questo voto era che la sfiducia a due esecutivi avrebbe implicato secondo la Costituzione peruviana la convocazione di nuove elezioni. Tale meccanismo è stato applicato quando l’ex presidente Martín Vizcarra ha chiuso il parlamento nel 2019.
L’attuale Congresso ha approvato il 19 ottobre una legge che limita i poteri del presidente di presentare una questione di fiducia. Il 22 ottobre il governo Castillo ha presentato ricorso alla Corte costituzionale per annullare tale legge e garantirne la non entrata in vigore.
Castillo ha apportato modifiche al suo governo dopo aver affrontato le critiche secondo cui alcuni dei suoi ministri simpatizzavano con il gruppo ribelle maoista Sendero Luminoso, responsabile tra il 1980 e il 2000 dell’uccisione di almeno 28mila persone.
Intanto il presidente Castillo ha annunciato che presenterà al Congresso disegni di legge per garantire cibo a chi ne ha più bisogno, garantire il servizio idrico ed elettrico in tutte le abitazioni e anche combattere la criminalità, il traffico di droga e la corruzione endemica. Nei suoi primi 100 giorni da presidente del Perù Castillo ha ottenuto però solo il rialzo del dollaro, il cambio dei ministri e perfino del suo stesso partito, ormai trasformatosi in opposizione.