Putin, ‘Non faremo un passo indietro’

di Guido Keller

L’agenzia di stampa russa Ria Novosti ha anticipato alcuni passaggi del discorso di fine anno del presidente Vladimir Putin, il quale non nasconde la sua soddisfazione per aver al momento annichilito la controffensiva ucraina e soprattutto il sostegno dell’occidente a Kiev.
“Non faremo un passo indietro”, c’è scritto nel messaggio di Putin alla nazione, “poiché non vi è forza che possa dividerci o far venire meno la fede che fu dei nostri padri”. Ringrazia quindi i militari impegnati nell’”Operazione speciale”, che gode dell’appoggio del paese, definendoli “eroi in prima linea nella lotta per la verità e la giustizia”: “siamo fieri di voi, vi sostiene l’intera nazione”. Poi sottolinea la multietnicità del popolo russo, “un paese, una grande famiglia”: “dobbiamo andare avanti per costruire un grande futuro”.
La guerra è ben lungi dall’essere conclusa, ma è palese che la strategia dell’occidente di continuare a rifornire Kiev di soldi e di armi non si è dimostrata vincente. L’Ue, che alla via della mediazione ha preferito il coinvolgimento indiretto nel conflitto, ha promesso una nuova lenzuolata di miliardi, almeno 20 da erogare bypassando l’opposizione ungherese attraverso prestiti, mentre dagli Usa arriveranno solo 250 milioni di dollari in armi, mancando il via libera del Congresso ai 61,4 miliardi di dollari promessi da Joe Biden.
Tuttavia i problemi per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sono anche interni, e di certo non è bastato cancellare i partiti di opposizione con l’accusa di essere filorussi per far tacere il dissenso. Dall’ex presidente Petro Poroshenko al sindaco di Kiev Vitali Klitschko, a una fronda di deputati tra cui Alexy Goncharenko, è tutto un puntare il dito contro l’autoritarismo di Zelensky, il quale comprensibilmente ha già annunciato il rinvio delle elezioni del marzo 2024.
Intanto sul terreno si continua a combattere e a morire, con missili che piovono su una parte e sull’altra, e con essi accuse reciproche.
Gli ucraini hanno attaccato con missili la città russa di Belgorod uccidendo 24 persone, un “attacco terroristico”, lo ha definito all’Onu la rappresentanza russa, mentre quella ucraina ha elencato i villaggi e le città colpiti dai missili russi.