RCEP. L’influenza cinese su diversi alleati chiave degli Usa nella regione dell’Asia-Pacifico

di Alberto Galvi

Nelle intenzioni i negoziati RCEP (Regional Comprehensive Economic Partnership) avrebbero dovuto escludere la Cina e cementare il potere economico degli Usa nei legami commerciali nella regione Asia-Pacifico. Tuttavia già due paesi dell’area hanno ratificato il patto: il Giappone e proprio la Cina. Per entrare in vigore il trattato deve ancora essere ratificato da altri quattro membri dell’ASEAN (Association of Southeast Asian Nations) e un altro paese non membro dell’ASEAN.
Il RCEP raccoglie tutti i dieci membri dell’ASEAN, cioè Laos, Vietnam, Cambogia, Malaysia, Brunei, Indonesia, Filippine, Singapore, Thailandia e Birmania nonché Australia, Cina, Giappone, Nuova Zelanda e Corea del Sud. Essi rappresentano circa il 30 per cento del PIL mondiale.
I negoziati RCEP sono stati a lungo oscurati dai colloqui sostenuti dagli Usa sulla CCTPP (Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership), che è composta da Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Nuova Zelanda, Malaysia, Messico, Perù, Singapore, Vietnam.
Gli Usa non sono membri dell’accordo, anche se molti membri del CPTPP sono alleati o in buoni rapporti con loro. Va ricordato che gli Usa si sono ritirati dal TPP (Trans-Pacific Partnership), aprendo la strada alla presenza della Cina nel RCEP.
L’RCEP potrebbe essere un vantaggio per la Cina. Pechino promuoverà senza dubbio la sua maggiore interdipendenza economica e influenza su diversi alleati regionali degli Usa.