RD Congo. Signore della guerra Germain Katanga condannato dalla CPI

di Salvatore Caruana –

katanga germainLa sentenza è stata letta dalla Corte dell’Aia nella mattinata di venerdì 7 marzo. Con verdetto di 2 voti contro 1, i giudici di primo grado della Corte hanno condannato l’ex signore della guerra congolese Germain Katanga. Non si conosce ancora l’entità della condanna, che verrà definita in un’udienza futura. In quanto decisione di primo grado, la condanna rimane appellabile da parte dell’imputato. Alla base di tutte le accuse che sono state mosse all’ex capo del Fronte patriottico di resistenza in Ituri vi è una strage di civili consumatasi nel 2003 nel villaggio di Bogoro, nella provincia di Ituri, nel nord-est del Paese, vicino al confine con l’Uganda. Uomini armati fecero irruzione nel villaggio durante la notte, cogliendo di sorpresa gli abitanti mentre dormivano. Nel massacro vennero uccise circa 200 persone, tutte civili. Le donne sopravvissute vennero prese come schiave di guerra e violentate. La strage si inserisce nel contesto di una guerra tribale durata dal 1999 al 2003 per il controllo delle ricche regioni minerarie del nord-est del Paese.
Katanga ha dovuto difendersi dalle accuse di uccisione di massa, stupro e violenza sessuale, distruzione di proprietà, saccheggiamento e reclutamento di bambini soldato. Katanga è agli arresti dal 2007 e da allora si trova all’Aia per consentirgli di assistere alle udienze.
La Corte ha riconosciuto la responsabilità di Katanga per aver collaborato alle operazioni ma soltanto come complice, avendo questi aiutato i miliziani nella pianificazione dell’assalto e nel rifornimento di armi, senza però avervi preso parte direttamente.
La Corte, al momento della dicitura della sentenza, ha lievemente modificato alcuni profili d’accusa dell’imputato, in particolare quelli relativi all’entità del suo coinvolgimento nei fatti: così se questi era considerato inizialmente il principale responsabile della strage, adesso invece la sua colpevolezza rimane limitata alla complicità; mentre è stato prosciolto da tutte le altre accuse per insufficienza di prove.
Proprio quest’ultimo aspetto ha destato più di qualche dubbio nel giudice van den Vyngaert. Così in un comunicato stampa della Corte viene spiegata la dissenting opinion del giudice: “la modifica dei profili d’accusa ha reso il processo irregolare ed ha violato i diritti della difesa, in quanto essa non ha ricevuto idonea notificazione delle nuove accuse e non è stata messa nelle condizioni di condurre indagini al fine di costruire una difesa contro di esse”.
Connessi a questo vi sono altri due casi giudiziari sui quali la Corte si è già pronunciata: Mathieu Ngudjolo Chui venne accusato di essere a capo del gruppo dei miliziani del Fronte d’integrazione nazionale al momento in cui venne compiuto il massacro di Bogoro. Venne assolto per insufficienza di prove nel 2012; Thomas Lubanga, leader di una milizia contrapposta in Ituri, venne condannato nel 2012 a 14 anni di carcere per essersi servito di bambini soldato.