di Alberto Galvi –
Il governo della RDC (Repubblica Democratica del Congo) ha reso noto che il 20 dicembre 2023 si terranno le elezioni generali, fatto che dà il via a un anno di complessi preparativi. La CENI (Commissione Elettorale Nazionale Indipendente) ha stabilito che si svolgeranno contemporaneamente le elezioni presidenziali, parlamentari, provinciali e locali.
Il governo si è impegnato a rispettare il calendario elettorale del paese, un processo che costerà circa 600 milioni di dollari, di cui oltre 450 milioni già preventivati. Le elezioni, che coinvolgeranno anche zone remote e instabili del paese, presentano una serie di sfide come la logistica del trasporto del materiale elettorale per migliaia di chilometri, i problemi di salute per Ebola e Covid-19 e i disordini che hanno costretto centinaia di migliaia di persone a fuggire dalle loro case.
L’ultimo voro per le presidenziali, che ha rappresentato la prima transizione democratica dle paese, è stato ritardato di due anni fino a quando non si è tenuto tra ingenti misure di sicurezza nel dicembre 2018. Il presidente Felix Tshisekedi è salito al potere nel gennaio 2019, succedendo a Joseph Kabila, che ha governato per 18 anni turbolenti.
I candidati dovrebbero essere annunciati il prossimo ottobre, con un elenco definitivo previsto per novembre. Tshisekedi dovrebbe candidarsi di nuovo e un probabile sfidante è Martin Fayulu, che ha ottenuto la vittoria nel sondaggio del 2018. Secondo la legge congolese, le cariche di presidente sono limitate a due mandati.
Nel vasto paese dell’Africa centrale i ribelli avanzano a est, sfollando decine di migliaia di persone dalle loro case. Sono più di 120 gruppi armati continuano a operare, soprattutto nella parte orientale del paese, compresi i ribelli M23. Quest’anno il gruppo M23 ha messo in scena una vasta offensiva, impossessandosi di porzioni del territorio e costringendo migliaia di persone a fuggire.