RDC. Msf denuncia le violenze in corso a Salamabila

Lotte tra gruppi armati per il controllo di un giacimento d’oro colpiscono da anni la popolazione locale.

di Maurizio Debanne * –

Tre feriti da arma da fuoco e da taglio e diverse vittime di abusi e violenze sessuali: sono i pazienti, in condizioni gravi, ricoverati dopo violenti scontri nelle strutture sanitarie supportate da Medici Senza Frontiere (MSF) nella città di Salamabila, nella provincia di Maniema orientale della Repubblica Democratica del Congo (RDC).
Gli scontri, avvenuti nella notte dell’11 novembre scorso, sono solo l’ultimo esempio della violenza che la popolazione dell’area subisce da anni. In quest’area della RDC si registrano scontri tra gruppi armati per l’accesso a un giacimento d’oro naturale vicino al Monte Namoya, spesso accompagnati da attacchi alla popolazione civile. Violenza, rapimenti, saccheggi e distruzione di beni sono all’ordine del giorno. MSF è particolarmente allarmata dall’elevato numero di episodi di violenza sessuale, quasi 1.000 le persone assistite dalle équipe di MSF dall’inizio dell’anno. L’85% degli attacchi sono stati compiuti da uomini armati.
“La violenza contro la popolazione civile a Salamabila è diventata normalità e avviene anche al di fuori del conflitto attivo” dichiara Carlos Francisco, capomissione di MSF. “Tutto ciò sta avendo un grave impatto sulla salute fisica e mentale delle persone che vivono qui”.
MSF è attiva nell’area dal 2018, fornendo cure mediche in diversi ospedali e centri sanitari. Una delle nostre priorità è il sostegno delle persone che sono sopravvissute alla violenza sessuale, anche attraverso il supporto psicosociale.
“Gli attacchi alla popolazione devono cessare. Chiediamo a tutti i gruppi armati e a chiunque sia in possesso di un’arma di rispettare il diritto internazionale umanitario e di non nuocere se non proteggere i civili, a tutti i costi” aggiunge Francisco di MSF.
MSF invita gli altri attori umanitari nella RDC ad agire e rafforzare i servizi di protezione per la popolazione di Salamabila che soffre in silenzio da troppo tempo.

MSF in RDC.
MSF lavora in RDC dal 1977. Le équipe rispondono ai bisogni delle comunità durante le emergenze medico-umanitarie (epidemie, pandemie, sfollamenti di persone, calamità naturali) con l’obiettivo primario di ridurre la morbilità e la mortalità.
Team MSF hanno partecipato alla risposta dell’undicesima epidemia di Ebola dichiarata conclusa lo scorso 20 novembre.

* Ufficio stampa di Medici Senza Frontiere.