Russia. Navalny con una telefonata trappola scopre che il veleno era negli slip

Mosca convoca diversi ambasciatori europei.

di Enrico Oliari –

Il ministero degli Esteri russo ha convocato oggi diversi ambasciatori di paesi dell’Unione Europea sul caso Navalny, il noto oppositore e blogger avvelenato lo scorso 20 agosto con l’agente nervino Novichok, lo stesso usato per Skripal. Alexei Navalny era stato colto da un malore sul volo che da Tomsk, in Siberia, doveva portarlo a Mosca, poco dopo aver avuto un tè presso il bar dell’aeroporto di partenza. Il volo era poi atterrato a Omsk, e da lì il 44enne Navalny era stato portato in Germania su richiesta dei parenti. La presenza del Novichok nel sangue era stata accertata dal laboratorio dell’esercito tedesco.
A seguito dei fatti l’Unione Europea aveva imposto sanzioni interdicendo a sei cittadini russi e a un’istituzione scientifica la possibilità di entrare nel territorio europeo o di svolgere attività. Tra loro il direttore del servizio di sicurezza federale Alexander Bortnikov, il primo vice capo di stato maggiore dell’amministrazione presidenziale russa Sergey Kiriyenko e l’inviato presidenziale del distretto federale siberiano Sergey Menyaylo.
Mosca aveva introdotto misure simmetriche, ma con oggi la crisi sul caso Navalny rischia di scaldare ulteriormente le tensioni diplomatiche, da qui la convocazione degli ambasciatori al ministero.
Stando a quanto la stessa vittima dell’avvelenamento ha oggi raccontato, il veleno che lo scorso 20 agosto per poco non lo avrebbe ucciso non si trovava nel tè, bensì negli slip, e da lì sarebbe entrato in circolo attraverso la pelle. Spacciandosi per un tal Maksim Ustinov, un alto ufficiale del Fsb (servizi segreti russi), Navalny sarebbe riuscito a far dire nel corso una telefonata di 49 minuti al microbiologo dei servizi segreti Konstantin Kudryavtsev come sarebbero andate le cose, compreso il fatto che se non fosse stato per l’intuizione del pilota di atterrare prontamente a Omsk, l’uomo sarebbe morto. E appunto che il veleno era nelle mutande, non nel tè come hanno riportato i sostenitori di Navalny e i media.