Russia. Navalny rientra e (come previsto) viene arrestato

Proteste dalla comunità internazionale. Ma stando alle accuse si sarebbe intascato milioni di dollari.

di Guido Keller

Come aveva annunciato pochi giorni fa, il blogger e leader dell’opposizione Alewxei Navalny è tornato in Russia, dove è stato prontamente arrestato. Nonostante fermo e processo con relativa condanna fossero stati messi in previsione, Navalny ha dovuto rientrare in Russia per non perdere il proprio ruolo di oppositore e per non abbandonare i suoi sostenitori. D’altronde, aveva detto, “non me ne sono andato. Sono finito in Germania in un reparto di terapia intensiva”.
Il noto oppositore era avvelenato lo scorso 20 agosto con l’agente nervino Novichok, lo stesso usato per Skripal: era stato colto da un malore sul volo che da Tomsk, in Siberia, doveva portarlo a Mosca, poco dopo aver avuto un tè presso il bar dell’aeroporto di partenza. Il volo era poi atterrato a Omsk, e da lì il 44enne Navalny era stato portato in Germania su richiesta dei parenti. La presenza del Novichok nel sangue era stata accertata dal laboratorio dell’esercito tedesco, ma Navalny aveva reso noto, dopo essersi spacciato nel corso di una telefonata per un tal Maksim Ustinov (un alto ufficiale del Fsb), che il veleno era in realtà stato messo negli slip e non nel tè.
Il viaggio di Navalny è finito con l’arresto e il processo non appena giunto all’aeroporto di Sheremetyevo di Mosca, e prima che gli scattassero le manette ai polsi ha affermato che “Io sono qui e vi posso assicurare di essere felice, questa è casa mia”.
A provvedere all’arresto sono stati gli agenti su mandato del giudice per un esposto del Servizio penitenziario federale, il quale aveva presentato un ricorso per chiederne il fermo in quanto avrebbe violato i termini della libertà condizionata concessa all’oppositore nel quadro dell’inchiesta “Ives Rocher”. Il blogger è infatti accusato di appropriazione indebita per essersi intascato 4,8 milioni di dollari delle donazioni alla Fondazione anti corruzione che dirige.
Navalny, che ha comunque una lunga serie di condanne alle spalle, perlopiù per manifestazioni non autorizzate ma anche per furto di legname, è stato rimesso in libertà con la condizionale.
L’arresto ha suscitato le proteste della comunità internazionale: per l’Ue sono intervenuti in particolare il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, che ha parlato di “arresto inaccettabile“, e il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, che ha definito il provvedimento giudiziario “un’offesa alla comunità internazionale e all’Europa che ha contribuito a salvargli la vita”. “Chiediamo – ha insistito Sassoli – alle autorità russe il suo rilascio immediato. Siamo pronti a invitarlo al più presto all’Europarlamento”.