Russia. Proteste e scontri per la riforma delle pensioni

65 anni per gli uomini con un’aspettativa di vita di 68.

di Elisabetta Corsi

Nelle ultime settimane la Russia è in fermento per via delle manifestazioni scoppiate a causa della recente riforma delle pensioni voluta dal presidente Vladimir Putin. Ieri si sono riuniti in Piazza Pushkin a Mosca 2mila manifestanti dietro allo slogan “Putin è un ladro”, nonostante la sua annunciata disponibilità a modificare la riforma. Tra loro Alexei Navalnj, l’avvocato e blogger principale oppositore del presidente, il quale entra ed esce di prigione con accuse traballanti, che vanno dal furto di legname all’organizzaizone di manifestazioni non autorizzate.
La riforma ha come obiettivo l’innalzamento dell’età pensionabile, che prima era di 60 anni per gli uomini e 55 anni per le donne. La Russia era uno dei pochi paesi in Europa in cui si poteva lasciare il lavoro presto e per cui ora Putin ha ritenuto “inevitabile” innalzarla per essere al pari degli altri stati. D’altro canto anche la Russia deve scontare un aumento delle aspettative di vita e il continuo calo demografico.
Dopo le vigorose proteste Putin si è detto disponibile a mettere come tetto per le donne i 60 anni, con la possibilità per quelle che sono madri di tre o più figli di andare qualche anno prima in pensione entro il 2034, al posto dei 63 anni chiesti dall’esecutivo. Niente cambia per gli uomini che da 60 anni passeranno a 65 entro il 2028 e nessun anno di sconto. La pensione media in Russia è di 170 euro al mese quindi la maggior parte dei pensionati è costretta in ogni caso arrotondare in qualche modo per vivere dignitosamente.
L’aspettativa di vita dei russi è oggi di 77 anni per le donne e di solo 68 anni per gli uomini, quindi nettamente inferiore rispetto ad altre parti d’Europa, ma i militari, i membri delle forze dell’ordine e dei servizi segreti non verranno toccati dalla riforma e potranno lasciare il lavoro dopo 20 anni di servizio.
I motivi più urgenti per questa riforma secondo Putin sono la salvaguardia della sicurezza del paese ed evitare in questo modo un possibile collasso economico e un’inflazione record. Il presidente Putin dopo questo gesto ha visto scendere, secondo alcuni sondaggi, la sua popolarità dal 79% al 65% in pochi giorni.