Ansa, 31 ott 12 –
Ormai manca solo la firma di Vladimir Putin perche’ la controversa nuova legge russa sul segreto di stato e l’altro tradimento, definita dagli attivisti per i diritti umani ”un ritorno al passato stalinista”, diventi realta’. Dopo la Duma, questa mattina il si’ del Consiglio della Federazione (il Senato russo), senza discussione e quasi all’unanimita’: nessun contrario, un solo astenuto. Il progetto di legge, sollecitato dai servizi segreti russi (Fsb), amplia il concetto di alto tradimento fino a includervi non solo la divulgazione di informazioni segrete a stati esteri, ma anche a non precisate ”organizzazioni straniere”, indurendo le sanzioni relative (fino a 4 anni di prigione per chi ottiene informazioni segrete). Un modo secondo i detrattori per colpire l’opposizione e le ong che operano in Russia con fondi esteri. Passato il vaglio del parlamento, ora il documento verra’ inviato al presidente russo per la promulgazione. Gli attivisti per i diritti umani hanno chiesto a Putin di porvi il veto. Mentre il Consiglio presidenziale per i Diritti umani ha giudicato le modifiche proposte alla legge gia’ esistente ”in contraddizione Con la costituzione russa”.
