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David Cawthorne Haines, il 44enne operatore britannico umanitario rapito lo scorso anno in Siria dai miliziani del gruppo qaedista dell’Isil, è stato decapitato in Siria nello stesso modo dei giornalisti statunitensi James Foley e Steven Sotloff, nonostante la famiglia avesse lanciato un appello ai rapitori chiedendo di mettersi in contatto con loro.
Nel video si vedono le stesse immagini degli altri due casi: il prigioniero è vestito con la tuta arancione che richiama i prigionieri di Guantanamo e di fianco un uomo vestito di nero che con un lungo coltello decolla il malcapitato.
L’esecuzione è praticamente identica alle due precedenti e potrebbe essere stata portata a termine nella provincia di Raqqa sempre dallo stesso uomo: si tratterebbe, probabilmente, del rapper britannico di 24 anni Abdel-Majed Abdel Bary, identificato come “John” dall’intelligence.
Nel filmato della decapitazione di Haines l’Isis mostra un altro ostaggio britannico, Alan Henning, e minaccia di giustiziarlo.
Da Londra David Cameron ha definito l’assassinio di Haines come “ignobile, un atto di puro male e il mio pensiero va alla sua famiglia, che ha dimostrato coraggio e una forza straordinaria”. Ha quindi convocato un meeting del “Cobra” (Comitato interministeriale delle emergenze del governo) e ha minacciato di “dare la caccia” agli assassini.
Haines lascia due figlie di 4 e 17 anni.
