Siria. Raqqa sotto attacco, c’è chi parla di bombe al fosforo

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Dopo apri combattimenti contro gruppi di jihadisti dell’Isis, i militari regolari siriani sono riusciti oggi a raggiungere il confine iracheno a nord-est di Tanf, dove poco dopo sono stati raggiunti da militari iracheni, la prima volta da quando è iniziato il conflitto.
L’Ansa ha riportato che nella stessa area aerei della coalizione a guida Usa hanno colpito le forze governative le quali avrebbero rappresentato una minaccia per gruppi di ribelli addestrati dagli Usa. Il colonnello Ryan Dillon, portavoce della Coalizione, ha ammesso che un drone armato è stato abbattuto ed ha spiegato che “Non vogliamo combattere contro le forze filo-regime, ma ci difenderemo da ogni minaccia”.
Intanto da Raqqa, l’ex capitale dello Stato Islamico in Siria, oggi trasferita a Maidyn, arrivano notizie contrastanti e comunque preoccupanti, con migliaia di civili intrappolati fra i fuochi avversari.
La radio filogovernativa siriana Sham FM ha riportato che su Raqqa vi sarebbe stato un bombardamento “senza precedenti” ad opera della coalizione impegnata nel sostegno alle milizie Sdf, tra le quali i curdi dell’Ypg, che ormai attaccano l’area urbana da tre fronti.
Da più parti si parla di bombe al fosforo che avrebbero colpito i quartieri di Mashlab, Haret al-Bado e Rmaileh, ed attivisti hanno messo in rete immagini che mostrano ordigni luminescenti che cadono a pioggia sulla città.
Mancano tuttavia riscontri oggettivi sulla reale natura delle bombe impiegate.
Il comandante delle truppe russe in Siria, Serghiei Surovikin, ha invece denunciato che la coalizione a guida Usa e i gruppi armati curdi stanno permettendo ai jihadisti e ai combattenti dell’Isis di lasciare Raqqa e di “dirigersi verso le province dove sono attive le forze governative siriane”. Secondo Surovikin i jihadisti sarebbero così in grado di “lasciare senza combattere gli insediamenti che avevano preso e di dirigerso verso i luoghi in cui sono attive le forze governative siriane”.