SIRIA. Un missile ha colpito Jihadi John, il boia degli occidentali

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jihadi johnIl terrorista britannico Jihadi John, vero nome Mohammed Emwazi, sarebbe rimasto colpito da un missile lanciato da un drone Usa a Raqqa, capitale dello Stato Islamico. Lo ha annunciato la Cnn citando fonti dell’amministrazione Usa, ma sono ancora in corso verifiche sulla sorte dell’uomo in quanto, come ha spiegato la corrispondente dal Pentagono della tv statunitense Barbara Starr, “non ci sono ne’ truppe ne’ personale dei servizi segreti sul posto dove è stato effettuato il raid. Nelle prossime ore, anche se le fonti sono convinte di averlo fatto fuori, faranno quello che accade in queste situazioni: cercheranno sui social media e monitoreranno le comunicazioni di Isis in giro per il mondo per vedere cosa dicono e trovare conferme”. Secondo le informazioni riposrtate dallo Stato Islamico il terrorista sarebbe tuttavia rimasto solo ferito, mentre per l’Osservatorio siriano per i diritti umani sarebbe morto.
Jihadi John è noto per essere stato il boia degli occidentali nei filmati propagandistici dell’Isis, quello vestito di nero che decapitava con un lungo coltello le vittime vestite della tipica tuta arancione dei detenuti di Guantanamo. E’ ritenuto responsabile di almeno sette decapitazioni, per cui su di lui vi era una taglia da 10 milioni di dollari; le vittime sono Jim Foley, Steven Sotloff, David Haines, Alan Henning e Abdl Rahman Kassing, e i giapponesi Kenji Goto e Haruna Yukawa.
Emwazi, 27 anni, è londinese di famiglia del ceto medio di origine del Kuwait, dove è nato; laurea in informatica, musulmano praticante: nel 2010 con due amici si era recato in Tanzania ufficialmente per fare un safari, ma la polizia di Dodoma li aveva respinti in quanto vi era il sospetto che volessero unirsi agli al-Shabaab somali. Ed effettivamente legami con il gruppo islamista, legato ad al-Qaeda, ve ne erano, stando a quanto riscontrato Isis Jihadi John prigionieri dall’intelligence britannica.
Sospettato di terrorismo, nello stesso anno è stato arrestato, mentre continuava a spostarsi fra il Kuwait e Londra.
Liberato, se ne sono perse le tracce fino al 2012, quando dall’Arabia Saudita si è spostato in Siria: ex prigionieri dell’Isis hanno riferito che con altri operava presso il carcere del califfato, dove veniva e probabilmente viene tutt’oggi esercitata la tortura.
L’ultimo messaggio è stato del 23 agosto, quando Jihadi John è apparso in un breve filmato affermando che “Continuerò a tagliare teste” e garantisce che tornerà presto in Gran Bretagna, con il Califfo.