Svalutazione cinese e petrolio mettono i mercati ko

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Borsa New yorkE’ caos sui mercati, dove la crisi tra Iran e Arabia Saudita e l’ulteriore svalutazione dello yuan voluta da Pechino per sostenere le esportazioni hanno atterrato le borse di mezzo mondo.
Per la seconda volta in una settimana i listini della Cina sono stati bloccati per eccesso di ribasso, con un calo a Shanghai del 7,3% e a Shenzhen dell’8%. Il sospetto di moti è ora che la crisi cinese sia più grave di quello che indicano i dati ufficiali.
Sono invece state le tensioni fra Iran e Arabia Saudita dovute all’esecuzione della condanna a morte dell’ayatollah Nimr al-Nimr a Riyad a fare a pezzi il mercato del petrolio: entrambi i paesi sono fra i principali esportatori e membri dell’Opec, per cui è in corso una battaglia al ribasso per conquistare e per non cedere quote di mercato, un contesto da cui lo shakle oil statunitense è già stato messo fuori gioco a causa del costo di produzione. Brent e Wti oggi sono tornati alle quote di 11 anni fa, a 32,7 dollari al barile.
Tuttavia si teme che i sauditi stiano facendo un gioco pericoloso, per cui si potrebbe innescare un meccanismo al di fuori di ogni controllo che porti il prezzo del barile al di sotto dei 30 dollari.