Svezia. Ecco come si combatte il Covid-19 con misure meno restrittive

di Alberto Galvi

La Svezia è uno dei pochi paesi dell’Unione Europea a praticare misure meno restrittive nei confronti del Covid-19. Il governo svedese ha consigliato ai suoi cittadini di essere responsabili, praticando il distanziamento sociale e rimanendo a casa in caso di malattia.
In altre nazioni europee sono state espresse molte preoccupazioni per l’approccio svedese alla lotta contro il coronavirus. Questo potrebbe non essere visto come un disastro, ma neppure può essere considerato in maniera positiva.
Nel paese scandinavo il numero dei contagiati e dei decessi sono più bassi di quelli italiani, spagnoli e inglesi, ma sono più alti di alcuni paesi che hanno più o meno lo stesso numero di abitanti della Svezia, che ruota attorno ai 10 milioni come Grecia e Portogallo.
Il governo svedese ha vietato le riunioni con oltre 50 persone, e ha interrotto le visite nelle case di riposo, mentre ha fatto rimanere aperti i ristoranti e le scuole per i bambini più piccoli.
Il governo ha sollecitato il distanziamento sociale che gli svedesi hanno ampiamente rispettato, anche se nelle principali città del paese ci sono diverse persone in giro.
L’obiettivo principale della strategia svedese è di proteggere i gruppi più a rischio della società mantenendo al contempo le istituzioni aperte come le scuole.
Il premier svedese Stefan Lofven ha difeso la strategia del suo paese nella lotta contro la diffusione del Covid-19, respingendo l’idea di aver assunto un atteggiamento poco rigido nei confronti della pandemia, anche se ha naturalmente riconosciuto i propri errori visto che in Svezia ci sono stati finora 3500 decessi.
Ricordiamo che i paesi come Finlandia, Norvegia e Danimarca hanno avuto un approccio più rigoroso alla lotta contro il Covid-19, ed hanno subito anche meno decessi.
Per queste ragioni la posizione del governo non è priva di critiche. Gli esperti chiedono alle autorità di lavorare di più per determinare le persone asintomatiche onde prevenire la trasmissione da Covid-19 attraverso appositi dispositivi di protezione, fino a quando i metodi di trattamento in corso non saranno stati completamente sviluppati.
La maggior parte delle vittime da Covid-19 in Svezia sono stati gli anziani, in particolare quelli ricoverati nelle case di riposo.
La situazione di questi centri è ancora critica con il personale che continua a lavorare senza l’equipaggiamento protettivo necessario, nonostante ci siano degli ospiti che mostrano i sintomi di contagio da Covid-19.
Alcune case di riposo hanno anche visto una carenza di personale perché i dipendenti si sono rifiutati di lavorare o sono stati incoraggiati a rimanere a casa anche con sintomi lievi.
La particolarità svedese continua a far discutere gli altri paesi dell’Unione europea, anche se una buona parte degli stessi svedesi continua a sostenere le scelte del proprio governo.
Gli svedesi praticano il distanziamento sociale come una corretta abitudine sociale, per questa ragione possono continuare ad adottare queste misure come il governo sta chiedendo loro di fare, senza ulteriori restringimenti della libertà personale.
La responsabilità degli svedesi nei confronti del rispetto delle regole ha fatto decidere al loro governo di adottare questo tipo di misure cosa che però sono difficili da attuare in altri paesi dell’Unione europea tra cui anche l’Italia, dove le imposizioni di regole sono sempre molto disagevoli da accettare.