Trump, ‘pronto a rompere i rapporti con la Cina’. Pechino, ‘ha problemi, non è normale’

di Guido Keller

La Johns Hopkins University ha rilevato che negli Usa l’epidemia da coronavirus ha assunto ormai cifre impressionanti, con quasi un milione e mezzo di casi accertati e quasi 90mila decessi. Sul fronte economico l’emergenza e le conseguenti misure di contenimento hanno già comportato 36 milioni di nuovi disoccupati, un dato allarmante che ha spinto il presidente Donald Trump a puntare ancora una volta il dito contro la Cina, accusata in base ai rapporti di intelligence di aver taciuto all’inizio dati e informazioni sulla diffusione del Covid-19.
Dopo due anni di tensioni commerciali, di dazi e di controdazi, a gennaio si era finalmente raggiunto ad un accordo fra le due potenze commerciali che comprendeva l’acquisto da parte cinese di ulteriori 200 miliardi di dollari di beni e servizi statunitensi, ma ora tutto sembra destinato a saltare, dopo che Trump ha affermato di sentirsi “molto deluso” dall’atteggiamento cinese e “di non voler parlare in questo momento” con il suo “amico” Xi Jinping. Rispondendo ad un’intervista per la Fox News il presidente Usa si è spinto oltre, asserendo che “Ci sono molte cose che potremmo fare, potremmo troncare del tutto i nostri rapporti” con la Cina.
La tensione è altissima, il clima è da guerra fredda e non passa giorno senza che il segretario di Stato Mike Pompeo non superi in accuse lo stesso Trump sostenendo di essere in possesso di prove che dimostrerebbero la fuga del Covid-19 da un laboratorio militare di Wuhan di livello 4, il massimo della sicurezza.
L’idea di una “peste cinese”, come la chiamano maliziosamente i media negli Usa, non va giù a Pechino, come neppure le continue sortite di Trump e Pompeo che oltre a far traballare l’economia danneggiano l’immagine e il sentimento nazionale del paese asiatico. Così il ministero degli Esteri guidato da Wang Yi ha riportato in una nota che è “necessario cooperare” per non arrivare alla rottura delle relazioni, un modo di dire in politichese che i cinesi non ne possono più della spocchiosità della Casa Bianca, mentre il Global Times, organo vicino al Partito Comunista e di fatto il suo portavoce internazionale, si è spinto oltre affermando che il presidente Usa “si esprime da lunatico, da persona con problemi psicologici dovuto all’ascesa della potenza cinese”.
Il direttore del Global Times, Hu Xijin, si è spinto oltre facendo notare che “il presidente Usa è arrivato a suggerire le iniezioni di disinfettante: non c’è da rimanere sorpresi quando dice che potrebbe interrompere tutti i rapporti con la Cina. Posso solo dire che supera ogni convenzione immaginabile di quello che dovrebbe essere un presidente normale”.