Trump a Conte, ‘il Tap si farà, l’Italia comprerà gli F35 e sul disavanzo commerciale metteremo a posto le cose’

Italia e Usa con una strategia comune per stabilizzare la Libia

di Elisabetta Corsi

L’attesissimo incontro del presidente Usa Donald Trump con il premier italiano Giuseppe Conte alla Casa Bianca si è svolto in un clima di amicizia tra le due parti, le quali reciprocamente hanno espresso il desiderio di collaborare per il bene dei due paesi.
Una delle prime dichiarazioni rilasciate da Trump è stata quella di ringraziamento dell’Italia per il lavoro che sta svolgendo nella lotta all’immigrazione clandestina e che in questo modo ha rafforzato la sua sovranità: “una nazione forte deve avere dei confini forti”, ha sentenziato il presidente Usa sottolineando come l’Italia e gli italiani siano ormai stanchi dei migranti e non perdendo l’occasione di fare un parallelismo con il medesimo problema in casa propria, per cui si è detto pronto a chiudere i confini.
Tuttavia l’accento è stato posto sulla crisi libica, di cui il capitolo immigrazione è solo un tassello: “Gli Stati Uniti riconoscono il ruolo di leadership dell’Italia in particolare in Libia”, e lì Conte ha parlato di una strategia comune per stabilizzare il paese in vista delle elezioni, per cui Italia e Usa organizzeranno una conferenza di alto livello a Roma dove si parlerà anche di economia, diritti civili, sicurezza, lotta al terrorismo e futuro del paese.
Sui dazi è stata espressa soddisfazione per l’accordo di intesa raggiunto nei giorni scorsi tra Washington e Bruxelles, ancora tutto da perfezionare. Trump ha ribadito l’intenzione degli Usa di espandere il commercio tra Stati Uniti e Italia e quindi investire in Italia e non danneggiare le aziende italiane, comprese quelle dell’agroalimentare, ma resta un divario sugli scambi di 31 miliardi di dollari, e Trump ha ricordato all'”amico Giuseppe” che “dobbiamo rimettere a posto le cose”.
Anche sulle sanzioni alla Russia Trump ha dato un altolà a Conte, “le sanzioni alla Russia resteranno”, e lui, che è espressione di un governo fatto da due partiti che ne avevano garantito l’abolizione, ha svincolato con un “non sono cancellabili dall’oggi al domani”, ma l’importante è che non vadano a colpire le aziende italiane.
Sull’Iran a cedere è stato Trump per il quale il Jpcoa (accordo del “5+1”) andava cassato, trovandosi però solo nella sua posizione. Entrambi hanno convenuto sul fatto che la Repubblica Islamica non deve dotarsi di armi nucleari, ma Il capo della Casa Bianca ha fatto sapere la sua pronta disponibilità ad incontrare i vertici iraniani “senza condizioni”.
Tuttavia anche sul Tap, il gasdotto che porterà in Italia il gas azerbaigiano e forse anche iraniano, Trump è stato categorico, perchè per gli Usa la cosa essenziale è che vi sia sempre meno gas russo in Europa: si farà, sarà completo e competitivo. A Conte non è rimasto altro che incassare, per quanto resta necessario confrontarsi con le comunità locali per cui vi sarà presto una riunione fra sindaci e associazioni del Salento con i ministri competenti.
Sugli F-35 Trump si è complimentato con Conte per l’acquisto da parte dell’Italia di armamenti prodotti negli Usa, ma Conte ha assicurato che il dossier verrà seguito e ogni scelta sarà presa in base a esigenze di sicurezza e difesa.