Tunisia. Il ministro della Sanità lancia l’allarme, ‘l’80% dei giovani medici lascia il paese’

di Bessem Ben Dhaou

SFAX (Tunisia). Il Ministro della Salute, Ali al-Murabit, ha parlato in un intervento dell’importanza di considerare la questione della migrazione dei talenti medici e paramedici sotto diversi aspetti, principalmente legati al raggiungimento di un equilibrio tra i paesi e alla necessità di una nuova strategia volta a incoraggiare i giovani medici a lavorare in Tunisia per sviluppare il settore sanitario e migliorare il livello e la qualità dei servizi forniti al cittadino.
Il ministro ha elogiato il ruolo dei giovani medici in Tunisia, raccomandando un loro maggiore coinvolgimento e esortandoli a impegnarsi maggiormente al servizio del Paese fornendo contributi in diversi campi.
La dichiarazione di Ali al-Murabit è arrivata a margine della sua partecipazione al simposio annuale organizzato dal Comitato Nazionale di Etica Medica che si è tenuto presso la sede della Fondazione Casa della Saggezza di Cartagine, evento che quest’anno affronta il tema “La migrazione delle competenze mediche e paramediche: sfide etiche”; tra i presenti il presidente del Comitato nazionale di Etica Medica Iskandar Murad, il preside della Facoltà di Medicina in Tunisia Muhammad al-Jouini, il numero uno dell’Autorità dei farmacisti, un esperto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in Tunisia, membri dell’Associazione dei Giovani Medici e numerosi professori ed esperti.
Secondo le statistiche ogni anno l’80 per cento dei giovani medici neolaureati lascia la Tunisia a causa delle offerte fatte da enti esteri, da qui l’allarme lanciato dalle organizzazioni sanitarie per trovare soluzioni volte a porre fine a tale emorragia.
È interessante notare che i giovani medici si dirigono principalmente verso il mercato europeo, dove Germania e Francia sono considerate la loro prima destinazione, seguite dai Paesi del Golfo e dal Canada, secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Agenzia di cooperazione tecnica tunisina.