Tunisia. Proteste: assaltata l’Agenzia delle entrate di Om Laarayes

Notizie Geopolitiche –

Negli stessi momenti in cui il ministero della Difesa tunisino annunciava le esercitazioni congiunte della marina “nella lotta contro le attività illecite in mare e il coordinamento nel campo del controllo marittimo, ricerca e soccorso” con gli Usa, che hanno inviato il cacciatorpediniere USS Hershel “Woody” Williams, nel resto della Tunisia si è consumata la quotidiana giornata di protesta con scontri e arresti in diverse città, gas lacrimogeni e blocchi delle strade. L’Agenzia delle entrate di Om Laarayes, nel governatorato di Gafsa, è stata letteralmente presa d’assalto, ma scontri si sono registrati un po’ ovunque per denunciare l’insufficienza dei fondi destinati dal governo centrale ai governatorati.
In Tunisia, paese costretto a manovre lacrime e sangue per usufruire dell’intervento del Fondo monetario internazionale e salvarsi dal disastro economico, le proteste e gli scioperi sono all’ordine del giorno soprattutto per il caro vita, la disoccupazione e la corruzione dilagante; anche ieri blocchi delle strade a Gabes da parte di manifestanti hanno a loro volta portato alla protesta di coloro che sono rimasti senza bombole di gas ad uso domestico.
Il presidente della Repubblica Kais Saied e il primo ministro Hichem Mechichi si incontrano ormai incessantemente per stemperare la situazione, ed è stato chiesto alle forze dell’ordine di applicare la legge “contro tutti coloro che vogliono bloccare le strade e impedire la consegna dei prodotti alimentari e di base”.
Oggi in Tunisia manifestano i giornalisti, che hanno indetto uno sciopero per il 10 dicembre.