Tunisia. Sottoscritti con l’Arabia Saudita prestiti per sostenere il deficit di bilancio

di Bessem Ben Dhaou

SFAX (Tunisia). Il governo tunisino ha firmato due accordi con il regno dell’Arabia Saudita per un prestito agevolato del valore di 400 milioni di dollari e una sovvenzione finanziaria di 100 milioni di dollari, denaro finalizzato al sostegno del deficit di bilancio.
Ciò è avvenuto, secondo quanto riportato dalla radio ufficiale tunisina e da un comunicato diffuso dall’agenzia di stampa ufficiale saudita SPA, in un momento in cui la Tunisia sta affrontando una grave crisi del deficit di bilancio e un forte calo del ritmo degli investimenti esteri.
E la radio tunisina ha riferito che il ministro delle Finanze Siham Boughdiri Nemsia e il ministro delle finanze saudita Muhammad al-Jadaan hanno firmato il contratto presso il palazzo del governo tunisino situato nella Kasbah.
Secondo la legge di bilancio tunisina 2023, lo stato dovrebbe registrare un deficit durante l’anno in corso per un valore totale di 7,5 miliardi di dinari (2,5 miliardi di dollari).
L’agenzia di stampa saudita ha citato il ministro delle Finanze riportando che la firma dei due accordi è una conferma della profondità e della forza delle relazioni tra le leadership dei due paesi e una continuazione degli sforzi del Regno per sostenere i paesi arabi e islamici in termini di sviluppo ed economia.
Il debito pubblico dovrebbe raggiungere i 125,7 miliardi di dinari (42 miliardi di dollari), pari al 77,4 per cento del Pil del Paese.
La Tunisia sta vivendo una dura crisi economica, aggravata dalle ripercussioni della pandemia di coronavirus, dall’innalzamento del costo dei beni di importazione, dell’energia e delle materie prime a seguito della crisi russo-ucraina, nonché dal forte aumento dei tassi di migrazione irregolare nel suo territorio.
Nel quadro dell’intesa sui migranti promossa dal premier italiano Giorgia Meloni, l’Unione Europea ha stanziato la scorsa settimana 150 milioni di euro per sostenere il bilancio e 105 milioni per cooperare nella lotta all’immigrazione clandestina. In cambio di riforme, che sanno già di lacrime e sangue, la Tunisia dovrebbe incassare, grazie all’appoggio europeo, 1,9 miliardi di dollari dal Fondo monetario internazionale, denaro che a sua volta sbloccherebbe altri 900 milioni di euro dall’Unione Europea quale prestito a tasso agevolato.