Turchia. Vicepremier Kurtulmus, ‘sospesa la Convenzione europea dei diritti dell’uomo’

di Notizie Geopolitiche – 

turchia_flagContinua indisturbata la campagna del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, per l’instaurazione nel paese di una vera e propria dittatura.
Dopo l’arresto di migliaia di esponenti delle Forze Armate, di magistrati, di amministratori locali, di politici di rilevanza nazionale, di membri dei servizi segreti e la sospensione di decine di migliaia di insegnanti , tutti accusati o sospettati di essere coinvolti nel tentato golpe avvenuto nella notte tra il 15 ed il 16 luglio scorsi, dopo la chiusura di decine di siti internet e di giornali, oggi il governo di Ankara, tramite il vicepremier Numan Kurtulmus, ha annunciato di aver sospeso anche la Convenzione europea dei diritti dell’uomo (Cedu), dichiarando lo stato di emergenza, che sarà in vigore nel paese per le prossime sei settimane.
Attorno alle 22:30 del 15 luglio il premier turco, Binali Yildirim, aveva annunciato pubblicamente che era in corso “un tentativo illegale di prendere il potere da parte di alcuni militari”. Reparti dell’esercito e dell’aeronautica hanno infatti occupato siti strategici di Ankara ed Istanbul, tra i quali aeroporti e televisioni, per essere poi obbligati a ritirarsi in seguito alla resistenza della popolazione civile, scesa in strada rispondendo all’invito del presidente a ribellarsi contro i golpisti, che lo stesso Erdogan, nei giorni successivi, ha affermato essere agli ordini di una, non meglio specificata, “potenza straniera”.
La Cedu, un ostacolo alle aspirazioni assolutistiche del leader turco, prevede infatti la tutela del diritto alla vita, alla sicurezza, alla privacy, alla libertà di religione, di associazione e di espressione di ogni individuo, il diritto alla famiglia, ad un equo processo, vietando la retroattività delle leggi e proibendo le pratiche della tortura, della schiavitù e le discriminazioni di ogni genere.
L’abolizione di questi principi e la reintroduzione della pena di morte erano un obbiettivo di Erdogan già da prima che si verificasse questo colpo di stato, rendendo quest’ultimo soltanto un pretesto per portare avanti i suoi programmi di repressione delle libertà e di eliminazione di ogni voce di dissenso, tanto da far ipotizzare da più parti che questo golpe altro non sia che una messa in scena dello stesso presidente turco per giustificare le proprie politiche liberticide.