Ucraina. Bruxelles stacca un altro maxi-assegno da 18 miliardi

di Enrico Oliari

Piovono ancora soldi europei sull’Ucraina, paese martoriato dalla guerra contro l’invasore russo e che in queste ore deve scontare in diverse aree la mancanza di energia dovuta ai bombardamenti delle infrastrutture. In realtà già dal 2014 al 2021, e quindi ben prima della guerra, Bruxelles ha inviato a Kiev qualcosa come 17 miliardi di euro per sostenerne il percorso democratico, per quanto il paese non fosse membro dell’Unione Europea. Anzi, proprio in barba ai diritti civili e alle libertà democratiche care a Bruxelles il governo ucraino non solo non ha riconosciuto le autonomie del Donbass, come era tenuto a fare entro il 2015 in base al protocollo di Minsk-2, bensì proprio nell’era Zelensky si è provveduto a chiudere le scuole e i giornali in lingua russa, nonchè a vietare l’uso del russo negli atti pubblici. Proprio l'”ucrainizzazione” forata della minoranza russa in Ucraina è uno dei motivi alla base dell'”operazione speciale” di Vladimir Putin.
Nonostante il paese fosse in mano alle oligarchie, esattamente come in Russia, Bruxelles ha continuato a vedervi i grido democratico, ben raccontato dalla stampa occidentale, ed anche oggi gli eurodeputati hanno approvato un prestito di 18 miliardi di euro per sostenere l’Ucraina in questo periodo di evidenti difficoltà.
Come riporta una nota del Parlamento europeo, il nuovo maxi-assegno coprirà circa la metà dei 3-4 miliardi di euro di finanziamenti mensili che rappresentano il fabbisogno del paese per l’anno avvenire, nella fattispecie per il funzionamento degli ospedali, la messa a disposizione degli alloggi per le persone allontanate dalle aree di conflitto, la ricostruzione delle infrastrutture essenziali e la stabilità macroeconomica.
Ancora una volta gli eurodeputati hanno specificato che il prestito è collegato a una serie di riforme nel settore delle istituzioni al fine di prepararlo all’entrata nell’Ue, ovvero misure contro la corruzione, assai diffusa, nonchè riforme nel settore della giustizia e il rispetto dello Stato di diritto. Visti i precedenti, questa volta gli assegni saranno trimestrali e subordinati al soddisfacimento degli obiettivi.
La proposta di risoluzione era arrivata dalla Commissione europea, e dopo l’approvazione al Parlamento (507 voti a favore, 38 contrari e 26 astensioni) verrà inviata al Consiglio europeo.
Dopo il voto la presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola ha affermato che “Oggi abbiamo approvato a larga maggioranza e a velocità record un pacchetto di aiuti da 18 miliardi di euro per sopravvivere alla guerra e ripristinare le infrastrutture critiche”.
Ai 17 miliardi del periodo 2014-2021 e ai 18 miliardi stanziati oggi, Bruxelles ha inviato a Kiev quasi 20 miliardi di euro in gran parte sotto forma di assistenza macrofinanziaria. Il tutto al netto delle forniture militari.