Ucraina. Lavrov, ‘stop all’allargamento della Nato’, ‘Kiev voleva la bomba atomica’

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Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov è intervenuto oggi in videoconferenza ai colloqui delle Nazioni Unite sul disarmo in corso a Ginevra per spiegare, ancora una volta, le ragioni della Russia circa l’aggressione dell’Ucraina. Secondo Lavrov Kiev avrebbe avviato piani per acquisire armamenti nucleari “che minaccerebbero la sicurezza internazionale”, per cui “stiamo attuando misure per impedirlo”. Anzi, dal momento che “sono inaccettabili armi atomiche sul territorio europeo”, ha causticamente affermato che “è giunto il momento che gli Usa se le ripendano”.
Lavrov ha chiesto che tutti gli armamenti nucleari siano eliminati dall’Europa, dal momento che “rappresentano una minaccia”, ma il suo messaggio non è arrivato a tutti dal momento che i paesi occidentali in segno di protesta hanno abbandonato la seduta prima del suo intervento.
Alcune fonti hanno riportato che quello di Lavrov era un messaggio preregistrato, d’altronde lo stesso ministro ha spiegato di non poter essere fisicamente presente all’incontro a causa del divieto di sorvolo agli aerei russi imposto dalle sanzioni europee.
Lavrov ha poi bollato come “non rappresentativo del popolo ucraino il governo neonazista di Kiev”, come pure ha accusato l’occidente di non essere finora stato in grado di fornire garanzie sulla sicurezza della Russia, sullo stop all’allargamento della Nato e sul ritiro della Dichiarazione di Bucarest del 2008, la quale prevedeva che Ucraina e Georgia entrassero a far parte dell’Alleanza Atlantica.
Ieri il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito tra le richieste della Russia la neutralità dell’Ucraina, la smilitarizzazione del paese e il riconoscimento internazionale della Crimea quale parte integrante del territorio russo.