UCRAINA. Gas: tra Mosca e Kiev si alzano toni, Gazprom minaccia vie legali

TMNews, 22 feb 12 –

Tra Mosca e Kiev tornano ad alzarsi i toni sulla questione del gas, con un nuovo scambio di accuse che oggi ha visto la parte russa minacciare un’iniziativa legale contro l’Ucraina per presunti prelievi illegali di metano destinato all’Europa. Accuse respinte al mittente: la colpa delle riduzioni nel flusso verso l’Ue durante la recente ondata di freddo è dei russi, ha risposto a stretto giro Naftogaz Ukrainy, “da parte nostra non è stato sottratto un singolo metro cubo di gas in transito”, ha dichiarato il vicepresidente della società energetica ucraina, Vadim Chuprun. Naftogaz, riferiscono le agenzie di stampa russe, ha anche ricordato di avere proposto di aiutare Gazprom, rinunciando nei giorni dell’emergenza a parte dei volumi ricevuti per contratto dalla Russia, offerta non raccolta dal monopolista russo del gas, che solo pochi giorni fa è riuscito a tornare a soddisfare la domanda di tutti i Paesi europei. Il botta e risposta arriva mentre tra Kiev e Mosca dovrebbero ripartire le trattative per la revisione degli accordi per le forniture di gas firmati nel 2009 e dichiarati ingiustamente onerosi dal nuovo governo ucraino. L’ex premier Yulia Tymoshenko per quei contratti deve scontare sette anni di carcere dopo la condanna per abuso d’ufficio. Proprio in vista del nuovo round negoziale sui prezzi del metano, Gazprom sta aumentando le pressioni sull’Ucraina. L’obiettivo russo è ottenere una sostanziosa contropartita in cambio della revisione delle tariffe: nel mirino di Mosca c’è il sistema di trasporto del gas ucraino, al momento indispensabile per far arrivare il metano russo in Europa. Oggi il colosso russo del gas ha lanciato un esplicito monito in tal senso. “Con la realizzazione dei nuovi gasdotti, South Stream e Nord Stream, e considerato la capacità di trasporto che Gazprom ha in Bielorussia e con il Mar Nero, il valore dell’Ucraina per il transito del gas russo sarà pari a zero”, ha detto il portavoce Sergey Kuprianov. Poche ore prima, il presidente Dmitri Medvedev aveva dato istruzioni a Gazprom per la realizzazione del gasdotto South Stream – progetto nato da un’intesa tra Gazprom ed Eni – alla massima capacità prevista, ovvero 63 miliardi di metri cubi di gas l’anno. Il leader del Cremlino ha citato i problemi durante i giorni più freddi di questo inverno e anche la trattativa con l’Ucraina, mettendola in relazione con l’aumento della capacità di South Stream con l’esito dei colloqui. Vari analisti sostengono che non solo la portata, ma la stessa realizzazione di South Stream dipende dal negoziato: Se l’Ucraina finisse per cedere il controllo del suo sistema di distribuzione, per Mosca scomparirebbe il primo obiettivo del progetto, ovvero evitare il transito tramite infrastrutture ucraine. A quel punto, la Russia potrebbe fare addirittura marcia indietro rispetto al progetto del nuovo tracciato per portare il suo gas verso l’Europa occidentale.