Ue. Il Parlamento europeo chiede il rilascio di Navalny e di Kara-Murza

di Enrico Oliari

Il Parlamento europeo è tornato a chiedere il rilascio del Premio Shakarov Alexei Navalny, detenuto in una colonia penale le cui condizioni starebbero peggiorando a causa della mancanza di cure adeguate e dei maltrattamenti subiti.
Per l’Unione Europea l’oppositore russo si trova in carcere per le sue politiche ostili nei confronti del presidente Vladimir Putin, e nella comunicazione occidentale sempre il Cremlino sarebbe responsabile del tentato avvelenamento nel 2020.
In realtà Navalny, che con il suo partito “Russia Futuro” e le sue uscite xenofobiche e nazionaliste in passato è quanto di più lontano possa esserci dallo spirito europeo (sulla Crimea ebbe a dire che “non è un panino al prosciutto che si può restituire”) è stato condannato a tre anni di reclusione per appropriazione indebita nel quadro dell’’inchiesta “Ives Rocher” per essersi intascato 4,8 milioni di dollari delle donazioni alla Fondazione anti corruzione che dirige.
In passato è stato condannato anche per furto di legname (denunciato da un suo socio d’affari) e per una serie di reati politici, tra cui l’organizzazione di manifestazioni non autorizzate).
Il Parlamento europeo ha chiesto il rilascio anche di altri oppositori politici, tra cui il giornalista russo-britannico Vladimir Kara-Murza, condannato a dire degli eurodeputati a 25 anni di carcere per aver criticato il regime di Vladimir Putin.
Nella medesima risoluzione non legislativa, approvata con 508 voti favorevoli, 14 contrari e 31 astensioni, il Parlamento europeo ha invitato il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite a condurre un’indagine immediata sugli atti di detenzione inumana, di tortura e di omicidio di oppositori politici in Russia.