Ue. L’italiano Antonio Tajani è il nuovo presidente del parlamento europeo

di Enrico Oliari –

L’italiano Antonio Tajani è stato eletto al quarto scrutinio alla presidenza del parlamento europeo, superando nelle preferenze degli eurodeputati (351 voti contro 282 su 713) il connazionale Gianni Pittella, dell’Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici (S&D), la belga Helga Stevens (Conservatori e riformisti, ECR), l’Italiana Eleonora Forenza (Sinistra unitaria europea, GUE), la britannica Jean Lambert (Verdi) e il rumeno Laurentiu Rebega (Europa delle Nazioni e della Libertà, ENF).
In forza agli europopolari del PPE, Tajani ha 63 anni, è un ex giornalista e portavoce di Silvio Berlusconi; eurodeputato per 23 anni, è stato commissario europeo prima ai Trasporti e poi all’Industria.
Fervente anti-leghista e berlusconiano della prima ora, ha saputo tenersi fuori dalle beghe politiche e dalle tempeste che hanno avvolto il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, per quanto abbia saputo rimanergli sempre fedele. E proprio su questo il presidente uscente, il tedesco Martin Shulz, ha commentato che “Ho cominciato a lavorare con Tajani nel 1994 e la nostra relazione è stata caratterizzata da momenti più o meno felici. E il suo migliore amico politico non è certo il mio”.
Su di lui sono confluiti, come da accordo, i voti dei Liberaldemocratici (Alde), il cui capogruppo Guy Verhofstadt, ha ritirato all’ultimo la propria candidatura.
Tajani, che a caldo ha affermato che “sarò il presidente di tutti” e che “voglio dedicare la mia vittoria alle vittime del terremoto in Italia e alle vittime del terrorismo”, succederà quindi a Martin Schulz, il quale ha rassegnato le proprie dimissioni per dedicarsi alla politica interna tedesca, per quanto ancora non sia chiaro se fiderà Merkel per il cancelliarato.
Non è tuttavia stata una scelta facile quella di individuare come presidente del parlamento europeo un popolare: se da un lato appariva naturale la successione al socialista Martin Schulz di un PPE, dall’altro, specialmente in Germania, si notava che ora sono tre i moderati ai vertici dell’Unione Europea, dal momento che al Consiglio dei governi vi è il polacco Donald Tusk, e la Commissione è guidata dal lussemburghese Jean-Claude Juncker.