Ue. Sassoli al lancio della Conferenza sul futuro dell’Europa, ‘non dobbiamo avere tabù’

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Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, è intervenuto al lancio della Conferenza sul futuro dell’Europa a Strasburgo, affermando che “Dall’inizio della legislatura, la Conferenza sul futuro dell’Europa è stata una priorità per il Parlamento europeo, che l’aveva richiesta. Anche prima della pandemia, il Parlamento era convinto della necessità di avvicinare i cittadini al progetto europeo, di coinvolgerli maggiormente e di sviluppare insieme una visione per il nostro futuro comune”. “Nel momento in cui ci accingiamo a ricostruire le nostre economie e le nostre società su nuove basi, e in vista dei colossali investimenti che l’Europa inietterà nelle politiche pubbliche, è ancora più cruciale e urgente ascoltare i nostri concittadini, sentire i loro bisogni, le loro aspettative in termini di assistenza, lavoro, dignità, sicurezza e prosperità, e la loro visione di questo futuro comune europeo. Credo che sia nostra responsabilità mettere i cittadini al centro del loro progetto europeo, e più avanziamo nell’integrazione, in questa solidarietà tra Stati, più sarà importante che i cittadini europei siano e si sentano impegnati in questo progetto”.
“Siamo – ha aggiunto – in un momento in cui i cittadini vogliono assumersi delle responsabilità, vogliono avere voce in capitolo nelle politiche che riguardano la loro vita quotidiana, il loro futuro, il futuro del pianeta. I meccanismi di consultazione dei cittadini sono stati testati in molti luoghi e hanno dimostrato il loro valore. È ora di aprirsi a coinvolgere di più i cittadini nella vita pubblica, e questo è lo scopo di questa conferenza”.
Sassoli ha continuato a parlare dei possibili risultati della Conferenza, sottolineando di credere “quindi che dovremmo riflettere su come rafforzare la capacità e la centralità del Parlamento europeo, in particolare per quanto riguarda il suo potere d’iniziativa. Come ogni parlamento nazionale, il diritto d’iniziativa dovrebbe essere effettivamente conferito al Parlamento europeo affinché la nostra istituzione possa fare proposte alla Commissione e al Consiglio, e non essere solo il destinatario. Questo contribuirebbe a dargli un ruolo maggiore”.
“Dovremmo anche aumentare la trasparenza delle elezioni e permettere ai cittadini di indicare le loro preferenze per la presidenza della Commissione. Spero che la Conferenza affronti anche la questione del candidato leader, perché sono convinto che questo contribuirà alle necessità dei cittadini di essere più coinvolti nel loro progetto europeo e al miglior funzionamento delle nostre istituzioni”.
“E se tutte queste riflessioni e quelle dei nostri cittadini implicano un aggiornamento dei Trattati, siamo coraggiosi, non dobbiamo averne paura, e in questo processo continuiamo a discutere con i nostri cittadini, i nostri elettori, i deputati nazionali e regionali, l’opinione pubblica. Oggi non possiamo permetterci di avere tabù, dobbiamo affrontare questo esercizio liberamente e con fiducia nel dibattito democratico”.
“Sono personalmente convinto che la consapevolezza della nostra unità e di un destino comune è condivisa dalla maggioranza dei cittadini e dei decisori. Superiamo le nostre differenze e lavoriamo insieme, rispettando la nostra diversità, per porre le basi di un nuovo contratto sociale, democratico ed europeo. Facciamo un’Europa più forte, più resistente, più democratica e più unita”.