Ungheria. Passa la legge sull’informazione gay ai minori: 13 paesi chiedono l’intervento della Commissione

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Le discriminazioni nei confronti delle persone omoaffettive e transessuali in Ungheria preoccupano diversi paesi dell’Unione Europea, ed in 13 hanno sottoscritto un’esortazione alla Commissione europea “in quanto custode dei trattati” per chiedere “il pieno rispetto del diritto dell’Ue, anche deferendo la questione alla Corte di giustizia”.
L’Ungheria ha infatti varato una legge sulla protezione dell’infanzia che vieta per i minorenni la “rappresentazione e promozione dell’identità di genere diversa dal sesso alla nascita, il cambio di sesso e omosessualità”, e la cosa rappresenta per i 13 firmatari, tra i quali non vi è l’Italia, una “profonda preoccupazione”, in quanto persone omoaffettive e transessuali vengono discriminate e viene violato “il diritto alla libertà di espressione con il pretesto di proteggere i bambini”.
Per il premier ungherese Viktor Orban la legge in questione “non è in conflitto con nessun alto ideale o legge europea”, ma ora bisognerà attendere la posizione della Commissione.
Dopo i pieni poteri a Orban con la scusante della pandemia, i muri anti-migranti e la legge restrittiva sulla stampa, con il provvedimento che vieta l’informazione sull’omosessualità ai minori l’Ungheria sembra avere davvero poco di europeo, se non il fiume di denaro che riceve, ben più di quello che versa: nel periodo 2014-2020 ha ricevuto dall’Unione Europea complessivamente 34,3 miliardi di euro: 21 miliardi dal Fondo di coesione, dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Rurale e dal Fondo sociale Europeo; 8,9 miliardi dai finanziamenti diretti a favore dell’agricoltura, 3,4 miliardi di euro dal Fondo Europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale (FEASR) e circa 1 miliardo di euro da altri fondi.