Usa. I rischi dello shale gas: Cuomo lo proibisce nello Stato di New York

di C. Alessandro Mauceri –

Shale gasNegli ultimi anni uno dei pochi Paesi a poter vantare un’indipendenza quasi totale nel campo delle risorse energetiche sono stati gli Usa. Ciò è stato dovuto anche alla strategia del “fracking”.
Fracking è il termine inglese usato per definire la tecnica della fratturazione idraulica (hydraulic fracturing) inventata già agli inizi del Novecento per estrarre gas naturale e petrolio dalle rocce di scisto (shale gas), cioè quelle presenti nel sottosuolo che si sfaldano più facilmente. In pratica fino a non molto tempo fa chiunque poteva (bastava richiedere un’autorizzazione) perforare il terreno fino a raggiungere le rocce che contengono i giacimenti di gas naturale e successivamente iniettare un getto ad alta pressione di acqua mista a sabbia e altri prodotti chimici per provocare l’emersione in superficie del gas.
Una tecnica che ha fatto la fortuna di molti americani che hanno potuto scavare ed estrarre gas praticamente dal giardino di casa. Ma anche dello Stato, che ha beneficiato di entrate non indifferenti e ha potuto evitare di essere dipendente da altri Paesi per la fornitura di fonti energetiche.
Il tutto, però, non senza conseguenze per l’ambiente. La tecnica del fracking comporta un enorme consumo d’acqua (trasportata nei siti di esplorazione e usata per l’estrazione del gas).Cosa questa che causa notevoli sprechi e, a lungo andare, costi ambientali non indifferenti. Altro fattore di rischio è l’elevato utilizzo di sostanze chimiche che potrebbero finire nelle falde acquifere intorno all’area di estrazione. Senza contare che solo l’80 per cento del liquido iniettato sotto la superficie torna su. Tutto il resto rimane nel sottosuolo.
Ma non basta. Secondo molti questa tecnica di estrazione smodata potrebbe avere conseguenze anche sulla sismicità dell’area. Scosse spesso di lieve entità, ma a volte anche distruttive. Ad esempio, nel 2011, un terremoto di magnitudo 5,7 colpì una vasta area dell’Oklahoma. Molti sostengono che ciò fu dovuto ad un impianto di fracking che aveva iniettato acqua ad alta pressione nel sottosuolo.
Pare sia per questi motivi, che, nei giorni scorsi, il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, abbia deciso di vietare l’uso di questa tecnica in tutto lo Stato. Il fracking in America è legale in molti Stati come ad esempio il Texas, dove è diffusissimo.
Quella di Cuomo è stata certamente una decisione non facile. Lo Stato di New York dispone di vasti giacimenti sfruttabili e, per questo, la lobby delle imprese petrolifere ha investito grandi somme per convincere il governatore a non diventare il primo degli Stati americani a vietare questa pratica. Sul fronte opposto le associazioni ambientaliste, per far leva sulla gente e quindi sul governatore, hanno fatto ricorso all’aiuto di numerosi personaggi famosi dello spettacolo e degli scienziati. Alla fine Cuomo ha dato l’ultima parola agli studiosi. Uno di questi Howard Zucker, ex ministro della Sanità, ha confermato i rischi connessi con questa tecnica: “Dopo anni di ricerche i rapporti conclusivi degli esperti parlano chiaro. Il fracking comporta rischi significativi per la salute dei cittadini”.
Cuomo ha dichiarato di non potere non tenere presente il parere della scienza e ha deciso di prolungare la moratoria su questo metodo di estrazione che è in vigore dal 2008.
Caso più unico che raro di rispetto per l’ambiente e per la salute dei cittadini. Almeno per ora. Con il prezzo del petrolio in caduta libera la situazione di molte aziende energetiche americane comincia ad essere critica e le più deboli pare siano a rischio bancarotta. Situazione che potrebbe portare anche i politici più lungimiranti a rivedere le proprie scelte e rendere di nuovo legale il fracking.