Usa. Referendum in alcuni Stati su cannabis, aborto e schiavitù

di Alberto Galvi

Insieme alle elezioni di midterm, negli Stati Uniti si sono tenuti in alcuni Stati referenda su cannabis, aborto e schiavitù.
Riguardo alla legalizzazione della cannabis, si è chiesto ai cittadini di Arkansas, Maryland, Missouri, North Dakota e South Dakota di esprimersi. Gli elettori di due Stati, Maryland e Missouri, hanno approvato la legalizzazione della marijuana ricreativa, unendosi alla crescente lista di Stati in cui il mercato della cannabis è regolamentato per l’uso da parte degli adulti. Le proposte di legalizzazione non sono state approvate in Arkansas, North Dakota e South Dakota. Con questa tornata referendaria diventano 21 gli Stati Usa che hanno legalizzato la cannabis. In Colorado ha vinto il “sì” per la legalizzazione di alcune droghe psichedeliche.
Inoltre diversi Stati si sono mossi per sancire mediante referendum la protezione dell’aborto nelle loro costituzioni. Per proteggere i diritti di aborto, gli elettori hanno approvato misure elettorali in California, Michigan e Vermont. Gli emendamenti che avrebbero limitato i diritti di aborto in Kentucky e Montana sono stati entrambi respinti.
Gli elettori in Alabama, Oregon, Tennessee e Vermont hanno ufficialmente abolito la schiavitù in tutte le sue forme, votando per modificare le loro costituzioni statali consentivano ancora la schiavitù e la servitù involontaria come forme di punizione per i crimini.
Gli elettori della Louisiana hanno respinto la proposta referendaria di modifica di una parte della costituzione, perché avrebbe potuto legalizzare nuovamente la schiavitù. Le iniziative non impongono cambiamenti immediati nelle carceri statali, dove continua ad essere utilizzato il lavoro dei detenuti, ma senza la costrizione sotto minaccia e senza perdita dei privilegi.