Usa. Trump licenzia il capo dell’Fbi Comey

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Indagava male sul Mailgate e non indagava, nonostante le richieste dell’amministrazione, sul Russiagate: il capo dell’Fbi James Comey è stato oggi licenziato in tronco dal presidente Usa Donald Trump, il quale gli ha scritto in una lettera recapitata dal suo collaboratore Keith Schiller che “Lei è licenziato e rimosso dall’incarico con effetto immediato, per quanto io abbia apprezzato il fatto che lei mi abbia informato in tre diverse occasioni che io non sono sotto inchiesta; io comunque concordo con l’opinione del dipartimento di Giustizia, ovvero che lei non è più in grado di guidare il Bureau in modo efficace”.
Sul caso Russiagate in febbraio si era dovuto dimettere il consigliere alla Sicurezza nazionale Michael Flynn, accusato di essere compromettente per la sicurezza stessa in quanto avrebbe tenuto una conversazione con l’ambasciatore russo negli Usa Sergey I. Kislyak con il quale avrebbe discusso della possibilità di eliminare le sanzioni alla Russia.
Flynn è stato poi sostituito dal generale H.R. McMaster.
I dissapori di Trump con Comey, che si era già dovuto districare sull’affaire Clinton, risalgono alla campagna elettorale, ed in marzo l’Fbi è stata accusata di aver spiato, su ordine di Barak Obama, le telefonate di quello che sarebbe stato poi il nuovo presidente Usa.