Usa. Web tax in Europa: Washington vuole rispondere con i dazi

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Gli Usa potrebbero presto rispondere con sonori dazi fino al 100% per le merci dei paesi europei che stanno introducendo la web tax, primo fra tutti la Francia. Parigi infatti ha introdotto il regime fiscale ordinario a colossi come Google, Apple e Facebook che fanno affari miliardari in Francia, ma che pagano tasse irrisorie in quanto hanno la loro sede legale negli Usa.
La web tax è tuttavia in fase di discussione in diversi paesi europei tra cui l’Italia, la Germania, l’Austria ma anche al Turchia, per cui oggi dall’ufficio del rappresentante del Commercio degli Usa è stato fatto sapere che tali iniziative “discriminano le società statunitensi, sono incoerenti con i principi prevalenti della politica fiscale internazionale e rappresentano un onere insolitamente gravoso per le società colpite”.
Per gli Usa siamo davanti al “protezionismo” e a una tassa “discriminatoria”, per cui l’ufficio del rappresentante del Commercio ha chiesto all’amministrazione Trump l’introduzione di dazi nei confronti della Francia per un valore di 2,4 miliardi di dollari con punte del 100% sui formaggi.
La Francia ha denunciato nei giorni scorsi l’immobilismo degli Usa circa l’impegno a risolvere in ambito Ocse la disparità di trattamento riservata ai colossi digital, e ieri il ministro dell’Economia Bruno Le Maire ha affermato su France Inter che “mai, mai e poi mai rinunceremo ad imporre una tassazione equa sui giganti del web”.