Namibia. Hage Geingob riconfermato presidente

di Alberto Galvi

Nelle elezioni presidenziali in Namibia il presidente Hage Geingob del partito SWAPO (South West Africa People’s Organisation) ha vinto le elezioni presidenziali del 2019 con il 56,3% dei voti. Il partito SWAPO è al potere dall’indipendenza della Namibia dal Sudafrica nel 1990 e ha avuto un ruolo importante anche nella lotta di liberazione nazionale. L’attuale presidente Geingob è stato eletto per la prima volta nel 2014.
Al secondo posto è arrivato Panduleni Itula candidato indipendente che ha ottenuto il sostegno dei giovani disoccupati con il 29,4% dei voti. Si è invece piazzato in terza posizione McHenry Venaani del partito PDM (Popular Democratic Movement), con solo il 5,3% dei voti, che a causa dei suoi legami con il partito dell’apartheid in Sudafrica ha fatto diminuire il proprio consenso elettorale.
Altri candidati di spicco sono Apius Auchab dell’UDF (United Democratic Front of Namibia) con il 2,7% dei voti, Bernadus Swartbooi del LPM (Landless People’s Movement) con il 2,7% e la prima candidata femminile nella storia della Namibia Esther Muinjangue del NUDO (National Unity Democratic Organisation) con l’1,5% dei voti.
I restanti candidati sono: Tangeni Iijambo del SWANU (South West Africa National Union) con il 0,7% dei voti, Mudge Henry del RPN (Republican Party of Namibia) con il 0,5% dei voti, Mike Ratoveni Kavekotora del RDP (Rally for Democracy and Progress) con il 0,4% dei voti, Shixwameni Ignatius Nkotongo dell’APP (All People’s Party) con il 0,4% dei voti, e Epafras Jan Mukwiilongo del NEFF (Namibia Economic Freedom Fighters) con il 0,1% dei voti.
Oltre a eleggere il presidente del paese, in questa tornata elettorale sono stati eletti i membri dell’Assemblea nazionale, che è composta da 104 membri, di cui 96 membri eletti direttamente dal popolo per una durata di 5 anni e 8 membri non votati, ma nominati direttamente dal presidente. Gli elettori namibiani che si sono registrati in questa tornata elettorale sono stati 1,3 milioni.
I seggi conquistati sono: il SWAPO 63 seggi e il PDM 16 seggi. In questo modo il SWAPO ha ottenuto poco meno di una maggioranza dei due terzi che gli impediscono però di effettuare delle riforme costituzionali senza dover tener conto dei voti pro o contro degli altri partiti.
Gli altri seggi assegnati sono: LPM 4 seggi, NEFF 2 seggi, NUDO 2 seggi, APP 2 seggi, RP (Repubblican Party of Namibia) 2 seggi, UDF (United Democratic Front of Namibia) 2 seggi, CDV (Christian Democratic Voice of Party) 1 seggio, SWANU 1 seggio e RDS (Rally for Democratic and Progress) 1 seggio.
L’appuntamento elettorale non ha avuto particolari momenti di tensioni nonostante il nuovo sistema elettronico usato per votare abbia avuto qualche avaria durante il suo utilizzo. L’ECN (Electoral Commission of Namibia) ha comunque garantito che in caso di controversie sui risultati, ci sarà un tracciato cartaceo per confrontare i voti contestati assegnati ai candidati. Ad insegnare l’utilizzo di questo dispositivo elettronico agli elettori, sono stati gli osservatori del SADC (Southern African Development Community) e del COG (Commonwealth Observer Group).
Nonostante la fine dell’apartheid in Namibia, i bianchi hanno ancora un ruolo importante nell’agricoltura e in altri settori economici, provocando diseguaglianze nel paese. Gli interessi stranieri abbondano in questa nazione di circa 2,5 milioni di persone, con risultati a volte dannosi per la popolazione locale.
Il caso più eclatante è stato quello che ha coinvolto la Samherji, la più grande azienda ittica islandese, che è stata accusata di aver pagato tangenti per 10 milioni di dollari a politici e funzionari locali per l’accesso alla quota di pesca della Namibia.
Questa vicenda ha scosso il partito SWAPO che nell’ultimo mese ha visto dimettersi 2 membri del governo appartenenti al suo partito, il ministro della pesca Bernhard Esau e il ministro della giustizia Sacky Shanghala. Questo settore è una risorsa economica chiave del paese insieme alle risorse minerarie.
Negli ultimi anni il governo ha introdotto misure di austerità che anziché cercare di stimolare la crescita economica hanno portato ad un aumento del debito. Tra i problemi economici di questo paese ci sono la disoccupazione, che è questione più importante seguita della mancanza d’istruzione.
Inoltre l’economia del paese è entrata in crisi negli ultimi anni a causa della siccità, che ha fatto aumentare la povertà per la mancanza di approvvigionamento idrico che ha devastato le colture agricole per l’esportazione. Invece le materie prime come l’uranio e i diamanti hanno subito un calo dei prezzi sul mercato globale facendo diminuire le entrate delle loro esportazioni.
La Namibia come molti dei paesi dell’Africa australe, possiede enormi giacimenti minerari e ha una buona stabilità politica, mentre la popolazione vive ancora delle grosse diseguaglianze al suo interno, soprattutto tra bianchi e neri, retaggio coloniale di quando la minoranza bianca controllava gran parte dell’economia del paese.