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Il Gruppo di Contatto per il Venezuela, un tentativo di mediazione nella difficile crisi politica che ha investito il paese latinoamericano e che è formato da Uruguay, Ecuador, Costa Rica, Bolivia, Italia, Gb, Francia, Olanda, Spagna Portogallo e Svezia, si riunirà a Quito, in Colombia, il prossimo 28 marzo. Scopo dell’incontro è fare il punto della situazione e cercare di sbloccare la fase di stallo in cui versa il Venezuela con due presidenti, Nicolas Maduro e l’autoproclamato Juan Guaidò, che sostanzialmente si contendono il potere.
Guaidò, già presidente di quel parlamento eletto democraticamente ma semplicemente cancellato con un decreto da Maduro nel 2015, dopo che questi non ne godeva più della maggioranza, ha dalla sua l’appoggio di una sessantina di paesi tra cui gli Usa, ma non dell’Unione Europea, dopo che l’Italia ha posto il vedo ad un’iniziativa in tal senso.
La prima riunione del Gruppo di Contatto si è tenuta lo scorso 7 febbraio, dove è stata stabilita una missione che poi si è confrontata con i due presidenti.
Intanto Maduro ha chiesto ai suoi ministri di fare un passo indietro per avviare “una profonda ristrutturazione dei metodi e del funzionamento del governo bolivariano”. Lo ha reso noto la fedelissima vicepresidente Delcy Rodriguez, la quale ha spiegato che il rimpasto sarebbe necessario per “blindare la patria di Bolivar e Chavez da qualsiasi minaccia”.
