Austria. Kurz apre i consolati agli altoatesini “tedeschi”. Urzì si rivolge a Roma e Bruxelles

di Enrico Oliari

Continua l’offensiva diplomatico-politica di Vienna nei confronti dell’Alto Adige: rifacendosi ad una forse non ben letta legge dell’Unione Europea, il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, la cui maggioranza è sostenuta dai nazionalisti del Partito della Libertà, ha stabilito la fruizione dei consolati austriaci all’estero da parte dei cittadini italiani residenti in provincia di Bolzano, di lingua tedesca o ladina, nonostante la presenza nel paese di consolati italiani.
L’iniziativa arriva dopo che lo scorso anno Kurz aveva messo lì l’ipotesi di concedere la cittadinanza austriaca ai cittadini di lingua tedesca, un disegno poi sospeso dall’evidenza del diritto internazionale per cui lo stesso cancelliere aveva affermato in dicembre che “Lo faremo solo in stretta cooperazione con l’Italia e con il governo a Roma”.
Se tuttavia è difficile che ci sia una vera e propria strategia di tutela della minoranza italiana di lingua tedesca (in Alto Adige è maggioranza), altresì c’è da dire che uscite simili alimentano le tensioni politiche ed interetniche, per cui quello che probabilmente è solo il proposito di tenere unita la propria sgangherata maggioranza si traduce a Bolzano e a Roma come una palese intromissione negli affari di un’altra nazione. Sempre di membro dell’Unione Europea, ma di un’altra nazione.
Il disegno di legge che il governo Kurz ha trasmesso al Parlamento parla di adeguamento alle leggi europee, laddove un cittadino di un paese membro può rivolgersi in caso di necessità al consolato di un altro paese membro Ue. Tuttavia proprio l’ordinamento dell’Unione Europea prevede tale possibilità solo nel caso che il cittadino europeo non abbia a disposizione nel paese estero in cui si trova gli uffici consolari del proprio paese e, neanche a dirlo, l’Italia ha più rappresentanze diplomatiche e consolari nel mondo dell’Austria.

Alessandro Urzì. (Foto Facebook).

Il consigliere di Alto Adige nel Cuore della provincia di Bolzano, Alessandro Urzì, è intervenuto
In modo energico presso il governo italiano e il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani per – si legge in un comunicato – “richiedere un immediato intervento censorio verso l’unilaterale iniziativa del governo austriaco che ha ritenuto di estendere le funzioni di assistenza dei consolati austriaci anche ai cittadini italiani residenti in Alto Adige ma solo se “tedeschi” o “ladini””. ““L’iniziativa – continua il comunicato – con cui il Governo austriaco ha esteso oggi di fatto i suoi servizi consolari, esercitati in un qualunque paese del mondo, ai cittadini italiani residenti in Alto Adige (ma solo se “tedeschi” o “ladini”) sconfina nel campo del riconoscimento di diritti tipici della cittadinanza. Si tratta quindi del primo passo formale per il riconoscimento della doppia cittadinanza”.
Urzì fa notare che “Se oggi l’Austria considera automatica l’erogazione di propri servizi tipici, derivanti proprio dalla cittadinanza, ai cittadini di uno stato diverso, agli italiani “tedeschi” o “ladini”, cosa dovrebbe domani impedire l’attribuzione completa della stessa cittadinanza e dopodomani la rivendicazione della piena sovranità sull’Alto Adige?”.
Per il consigliere altoatesino “Quello austriaco è un atto di aggressione unilaterale all’Italia, sul piano proprio della sovranità, che peraltro smentisce con una superficialità assolutamente preoccupante le assicurazioni fornite solo poche settimane fa dallo stesso governo di Vienna che aveva annunciato l’intenzione di procedere solo d’intesa con il governo italiano a qualsiasi misura che incidesse sulle relazioni bilaterali e sui diritti di cittadinanza dei residenti in Alto Adige.”
“La misura – ha continuato – avrà un valore assolutamente simbolico e sarà di fatto impraticabile. Per ottenere i servizi dal consolato austriaco in un qualunque altro paese del mondo bisognerà dimostrare non solo di essere residenti in Alto Adige ma anche di essere “tedeschi” o “ladini”. Come si potrà dimostrare questa “patente”? Il governo austriaco pensa anche ad una classificazione dei cittadini con cittadinanza italiana residenti in Alto Adige sulla base del grado di purezza “razziale” o “etnico/linguistica”?”.

Angelino Alfano. (Foto Notizie Geopolitiche).

Nel pomeriggio il portavoce del ministero degli Esteri austriaco, Thomas Schnoll, ha comunicato il ritiro del disegno di legge e ha parlato di “bozza trasmessa per errore al parlamento”, pur confermando che “il progetto è ancora in discussione tra i partner dellacoalizione di governo”.
Il ministro degli Esteri italiano, Angelino Alfano, ha comunicato con una nota che “Apprendiamo con soddisfazione che dal ministero degli Esteri austriaco è giunta notizia del ritiro del disegno di legge sull’Alto Adige”. “L’iter del procedimento legislativo è stato, infatti, bloccato”. Anche perché – aveva già riportato in precedenza – “Il progetto di legge austriaco sulla protezione consolare per gli altoatesini di lingua tedesca e ladina si configura come assolutamente non conforme alle norme Ue in materia di cittadinanza europea e in materia consolare e del tutto contrario al diritto internazionale”.