Kosovo. Ucciso il moderato Ivanovic, a rischio la stabilità della regione

di Guido Keller –

Rischia di saltare la già fragile pace in Kosovo dopo che ieri è stato freddato con cinque colpi di pistola il noto leader serbo-kosovaro Oliver Ivanovic. Il fatto è avvenuto a Mitrovica Nord alle 8.30 del mattino, quando il politico conosciuto come “Uomo del ponte” si stava recando nel suo ufficio presso la sede del partito, l’Spd. “Uomo del ponte” perché era solito dare appuntamento su quel ponte che a Mitrovica separa i 13 mila serbi dai 72 mila albanesi, e lì raccontava dei suoi timori e del suo impegno per difendere la sua etnia in un quadro di convivenza.
Ancora non è chiaro chi abbia ucciso Ivanovic: i proiettili sono partiti da un’Opel Astra poi data alle fiamme, le indagini sono in corso.
Oggi il capo delegazione serbo Marko Djuric, a Bruxelles per una nuova sessione di negoziati a livello tecnico con rappresentanti del Kosovo, ha annunciato il ritiro della delegazione del proprio paese, “si torna immediatamente a Belgrado”, ha esclamato. Non è stata così accolta la richiesta espressa della mediatrice Federica Mogherini, che ha sentito al telefono al telefono i presidenti di Serbia (Aleksandar Vucic) e di Kosovo (Hashim Thaci) per “invitare le parti a mostrare calma e moderazione e a consentire allo stato di diritto e alla giustizia di fare il loro corso”. Mogherini ha auspicato che “le autorità competenti kosovare non si risparmino per trovare i responsabili e consegnarli alla giustizia senza indugio” con il sostegno di Eulex, la missione europea in Kosovo sullo stato di diritto.
Ivanovic, che era deputato del Kosovo, era impegnato per una politica moderata, cosa che da quelle parti non sempre è ben vista: oltre ad essere odiato dalla comunità albanese, era anche malvisto dagli oltranzisti serbi. Inoltre era stato condannato in primo grado nel 2016 a 9 anni di reclusione per l’implicazione durante la guerra civile negli omicidi di 10 albanesi, ma la sentenza era stata poi annullata dai giudici kosovari, per cui si sarebbe dovuto costruire un nuovo processo.
Condannando l’omicidio, il presidente del Kosovo Hashim Thaci ha chiesto alla cittadinanza di cooperare con la polizia, che avrebbe già raccolto qualche elemento, ed il premier Ramush Haradinaj ha messo in guardia contro “lo sfruttamento di questo tragico atto per obiettivi politici quotidiani, bloccando anche i processi volti a normalizzare i legami tra i due paesi”.
Per la premier serba Ana Brnabic “l’omicidio di Ivanovic è un atto terroristico e codardo che mette a repentaglio la stabilità in tutta la regione. Ci aspettiamo una rapida risoluzione di questo terribile crimine”, ha affermato, mentre il ministro degli Esteri serbo Ivica Dacic ha dichiarato che “l’omicidio di Oliver Ivanovic è un atto terroristico senza cervello che mette in pericolo la stabilità non solo del nord del Kosovo, ma anche della regione”.
Ivanovic, che aveva 64 anni, lascia una moglie e 4 figli.