Made in Albania: l’incrocio tra Puglia e Tirana

di Domenico Letizia * –

Si è svolto presso il salone degli affreschi dell’Università di Bari Aldo Moro l’intensa giornata di studi “Made in Albania”. Il giornalista Manlio Triggiani con la viva partecipazione di Silvio Maselli, assessore alla cultura del comune di Bari, ha moderato un vivace dibattito che ha visto la partecipazione del professore Michele Indellicato, coordinatore del master I livello “Etica della Pace”, padre Piergiorgio Taneburgo, missionario a Scutari dei frati cappuccini e padre Ernesto Santucci, missionario gesuita in Albania e scrittore. Un incrocio totale tra Italia e Albania sognando l’Europa. Durante i lavori, si è avuta la partecipazione di figure autorevoli della cultura, della diplomazia e della politica della Repubblica di Albania quali l’ambasciatore della Repubblica di Albania in Italia, Anila Bitri e il console generale della Repubblica di Albania a Bari, Adrian Haskaj, il segretario generale del corpo consolare di Puglia, Basilicata e Molise Massimo Salomone, il padrone di casa, il rettore Antonio Felice Uricchio e i professori, Antonio Ciuffreda, Vittoria Bosna (che ha tenuto una accattivante relazione sulla storia delle donne tra ‘800 e ‘900 nel paese delle aquile) e Nicola Barbuti con numerosi approfondimenti sui legami storico culturali tra Italia e Albania all’epoca di Skanderbeg. Le relazioni tra Albania e Italia divengono sempre più intense e consistenti e in tale logica gli eventi di portata internazionale aiutano a comprendere l’essenzialità e le motivazioni intrinseche di tali rapporti. Parte importante della giornata è stata dedicata alla proiezione gratuita del film “L’attesa”, del registra Roland Sejko, vincitore del David di Donatello nel 2013. Un documentario sull’Albania che parla di come si costruisce, si distrugge e si ricostruisce una religione. Scritto e diretto da Roland Sejko, il documentario prende ispirazione dal libro “Vivi solo per testimoniare” di Zef Pllumi, ed è stato prodotto dall’istituto Luce-Cinecittà. Il documentario descrive il viaggio di Papa Francesco nella terra delle aquile, “per premiare la convivenza pacifica tra le religioni, che in questo Paese è realtà”, e per diffondere tale modello multiculturale in tutto il globo. Nel successivo dibattito, il regista ha saputo ben descrivere il dolore provocato dalla dittatura comunista e l’attualità religiosa dell’Albania caratterizzata da un multiculturalismo concreto e un dibattito interreligioso pacifico. La giornata è proseguita, dopo un ballo etnico con musiche balcaniche eseguito dalle danzatrici dell’associazione “ArtiDea”, con il concerto di Mertita Rexha Tershana, uno degli artisti più attivi nell’arena musicale albanese, solista con l’orchestra sinfonica albanese della radio e della televisione, il teatro dell’opera e del balletto, l’orchestra filarmonica dell’accademia delle arti, sotto la direzione di direttori albanesi e stranieri, accompagnata dal violoncellista Giuliano De Angelis “artista dotato di incredibile perizia tecnica e smisurata sensibilità”. I musicisti hanno eseguito un variegato e orecchiabile programma musicale spaziando da Piazzolla a Shumann fino a compositori albanesi. La giornata si è conclusa con il coocking show dello chef Antonio Bufi, allievo di Moreno Cedroni, che ha preparato due piatti della tradizione albanese e pugliese in chiave moderna e la degustazione di vini e piatti tipici della cucina albanese, offerti dall’associazione albanese sommelier. Particolare attenzione è stata posta anche alle eccellenze italiane, formaggi e salumi, illustrati e presentati dai rappresentanti del “Cantiere del gusto”. Intenso anche il lavoro del tour operator “Go4Sea” specializzato in viaggi nelle terre balcaniche, in particolar modo Croazia, Montenegro, Albania e Grecia, che ha presentato le proprie offerte nel paese delle aquile. Presenti gli istituti scolastici con l’istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Ferraris” di Molfetta e l’Itet Salvemini di Molfetta guidati dal professore Luigi Melpigano.
L’organizzatore Roberto Laera ha dichiarato: “Una giornata che prende spunto dall’anniversario della morte di Skanderbeg ma che vuole celebrare le eccellenze albanesi nel mondo e in particolare in relazione ai rapporti con l’Italia e con l’Europa, cosi come fondamentale per tutta l’Europa è stata ed è la figura di Skanderbeg. Un esempio freschissimo della integrazione europea, ci arriva dall’Eurovision song contest dove la piccola Albania è lo stato più rappresentato sul palco dell’Altice arena di Lisbona. Sono infatti nati in Albania Eugent Bushpepa che la rappresenta, cantando Mall, Eleni Foureira all’anagrafe Entela Fureraj che difende i colori di Cipro con il brano Fuego e il nostro Ermal Meta, che pur essendo artisticamente nato e cresciuto in Italia, è venuto al mondo a Fier, città a sud di Durazzo. Un ulteriore esempio di orgoglio italiano con radici albanesi ci viene da Roland Sejko, regista del film, “L’Attesa” che segna un altro importante punto di partenza del paese delle aquile; mostra il momento di transizione di una nazione intera dalla fine di un incubo all’inizio di un futuro migliore e un esempio di integrazione ce lo danno la pianista Merita Tershana Rexha, e il violoncellista Giuliano De Angelis che con questa collaborazione artistica hanno creato un ponte tra Albania e Italia che portano in tutta Europa. Ed è questa visone futura migliore che intendiamo incoraggiare anche attraverso la promozione culturale e sociologica dell’Albania, dare impulso alle opportunità economiche del paese descrivendone anche l’importanza dell’attualità in rapporto all’Europa, all’Unione Europea, alla Turchia e ai collegamenti con il Caucaso. Un incrocio totale tra Italia e Albania sognando l’Europa”.

* Presidente dell’Istituto di Ricerca di Economia e Politica Internazionale (Irepi).