Siria. I russi eliminano 304 jihadisti dopo l’incontro di Putin con Erdogan

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Il 28 settembre il presidente russo Vladimir Putin si è incontrato ad Ankara con l’omologo turco Recep Tayyp Erdogan per discutere di una serie di questioni legate all’energia ma anche alla crisi siriana. I due hanno respinto l’esito del referendum indipendentista del Kurdistan Irq. affermando “l’importanza dell’integrità territoriale di Iraq e Siria”, per quanto potrebbe esservi sostegno alla disponibilità di Damasco, ancora ufficiosa, al riconoscimento dell’autonomia del Rojava nel quadro della Repubblica Araba Siriana. Notando che “ci sono ora le necessarie condizioni” per porre fine al conflitto siriano, i due hanno concordato sia di lavorare alla creazione di un’altra zona di de-escalation nella provincia siriana di Idlib, ancora in mano a forze anti-al-Assad, sia di premere il piede sull’acceleratore nella lotta all’Isis.
Difatti nelle ultime 48 ore vi è stato un massiccio attacco aerei russo nei confronti dell’Isis nella Siria orientale che ha portato all’uccisione di 304 jihadisti e al ferimento di 170. Lo ha reso noto il portavoce del ministro della Difesa russo Igor Konashenkov, il quale ha spiegato in conferenza stampa che “Negli ultimi due giorni le forze aeree russe hanno continuato a distruggere il gruppo Isis sulla sponda orientale dell’Eufrate. Le perdite confermate dei terroristi nell’area ammontano a 304 militanti uccisi e più di 170 feriti”. Tra i morti vi sarebbero “Sette comandanti di campo di vari livelli, tra cui uno nativo del Kazakistan, Abu Islam al-Kazaki, che ha coordinato le azioni delle unità di assalto Isis nella valle dell’Eufrate”.