Siria. I turchi attaccano Afrin, i russi abbandonano l’area

di Francesco Cirillo

Questo pomeriggio il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato l’inizio delle operazione militari per occupare il cantone curdo di Afrin e quindi di “eliminare i terroristi” da quell’area, e già aerei hanno preso a bombardare obiettivi dell’Ypg. Erdogan, che nelle operazioni ha coinvolto le milizie turcomanne, intende contrastare i curdi dell’Ypg al fine di scongiurare una loro interazione anche geografica con il Pkk. Va tuttavia ricordato che l’Ypg, armato dagli Stati Uniti e dalla coalizione a loro guida, hanno saputo rappresentare il primo vero baluardo all’espansione dell’Isis, si pensi alla storica battaglia di Kobane.
Secondo fonti russe dell’Interfax e turche dell’Anadolu Agency il contingente russo si è ritirato dalla città di Afrin, cosa che conferma il via libera di Mosca alle operazioni dell’esercito turco.
L’Operazione “Olive Branch”, così denominata dallo stato maggiore turco, rischia di peggiorare ulteriormente i rapporti diplomatici tra la Turchia e gli Usa, proprio perché a Washington i curdi dell’Ypg, ala armata del Pyd (partito democratico) sono considerati alleati preziosi nella lotta all’Isis, il quale proprio in questi giorni ha ripreso alcune posizioni.
Il ritiro dei militari russi è avvenuto ufficialmente “per evitare incidenti”, ed Erdogan ha già annunciato che l’operazione di “antiterrorismo” verrà estesa alla città di Manbij, liberata anch’essa dai curdi. Secondo il ministero della Difesa russo molti ex militanti dell’Isis avrebbero oggi aderito alle formazioni Sdf, sigla che raccoglie l’Ypg, milizie cristiane, milizie sciite, milizie siriane laiche e sunnite anti-Isis, ma la cosa appare assai poco probabile in quanto tali organizzazioni sono nate proprio in funzione anti-Isis. Al contrario è risaputo che la Turchia di Erdogan ha lasciato passare dai propri aeroporti decine di migliaia di foreign fighters diretti in Siria e in Iraq, beni logistici diretti al califfato, ha acquistato petrolio dall’Isis ed ne ha curato i miliziani nei propri ospedali.
Difatti la Russia ha reso noto che chiederà in sede Onu la cessazione delle operazioni militari turche nel nord della Siria.