Argentina. Si va al ballottaggio tra Massa e Milei

di Paolo Menchi – 


Risultato sorprendente in Argentina, dove il candidato dell’estrema destra ed ultraliberista Javier Milei, non solo non ha vinto al primo turno, ma è addirittura arrivato secondo dietro al candidato peronista o, se vogliamo dargli una definizione europea, di centro sinistra, Sergio Massa.
Nelle primarie svoltesi nel mese di agosto Milei era stato il più votato e, per questo, veniva dato per favorito, tanto che molti lo vedevano eletto senza ballottaggio per avere saputo cavalcare il malcontento derivante dalla profonda crisi economica, assumendo posizioni populiste ed atteggiamenti teatrali.
Sergio Massa ha ottenuto il 36,5% dei voti contro il 30,04 di Milei, mentre la candidata del centro destra, Patricia Bullrich ha ottenuto il 23,8%, percentuale che la esclude dalla corsa alla presidenza ma che potrà influenzare il risultato del ballottaggio indirizzando il voto a destra,
La Bullrich ha già parlato, dichiarando di non volersi nemmeno congratulare con Massa, visto il suo passato di ministro del governo uscente, da lei considerato uno dei peggiori della storia argentina ed è quindi probabile che chiederà ai suoi elettori di spostare i voti verso Milei che ha anche posizioni politiche più vicine al suo partito.
Ma nei ballottaggi può sempre succedere di tutto, anche perché, generalmente, la percentuale dei votanti crolla, così come, a volte, si assiste a compattamenti verso un candidato solo per evitarne un altro o va a votare chi non lo aveva fatto nel primo turno.
Se si considera che Massa è attualmente il ministro dell’economia e che la situazione economica argentina, a partire dall’altissimo tasso di inflazione, è drammatica, è facile capire dove colpiranno i suoi avversari politici e sorprende che abbia ottenuto i maggiori consensi popolari.
Massa ha promesso un governo di unità nazionale per far ripartire il paese, ma non si sa quanto peserà la presenza nel partito di Cristina Fernandez Kirchner, personaggio di riferimento per un certo tipo di elettorato ma diventato ingombrante anche alla luce di una recente condanna per corruzione.
Alla luce di tutto questo pare favorito per la vittoria finale Milei che rappresenterebbe una vera sciagura se portasse avanti anche solo una parte del suo programma.
Questo politico, ex portiere di calcio ed ex cantante, è amico di Bolsonaro (che è stato anche in Argentina per appoggiarlo) e di per sé questo lo qualificherebbe, ma forse Milei potrebbe addirittura essere peggiore dell’ex presidente brasiliano.
Milei vuole abrogare la legge sull’aborto, sostituire la moneta nazionale con il dollaro, negare la quantità di morti e desaparecidos provocati dalla dittatura, ma la vera perla è che vuole rendere libero il commercio di organi da lui ritenuti “una risorsa economica” per chi è in difficoltà.
Il ballottaggio si terrà il prossimo 19 novembre: sarà un mese di grandi battaglie elettorali, speriamo che almeno vada al voto una buona percentuale di elettori per dare credibilità ad un Presidente di un paese spaccato politicamente e in ginocchio economicamente.