Armenia. Pashinyan denuncia lo sconfinamento di truppe azere

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Il presidente armeno Nikol Pashinyan ha reso noto che truppe dell’Azerbaijan avrebbero sconfinato nella zona del lago Sev, condiviso dai due paesi. Pashinyan ha parlato di “infiltrazione sovversiva”, che giunge dopo la tregua di novembre seguita alla presa del controllo del Nagorno Karabakh da parte azera.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto un “ritiro immediato”, ma un comunicato del ministero degli Esteri dell’Azerbaijan ha riportato che si tratterebbe dell’invio di “guardie di confine” che si starebbero posizionando nei “distretti liberati di Lachin e Kalbajar, confinanti” con l’Armenia.
Nel comunicato Baku spiega che “Da quando hanno riacquistato la propria indipendenza, i due Paesi non hanno più avuto un confine di Stato per ovvi motivi, e per questo adesso si affronta un complicato iter tecnico, attualmente accompagnato da disaccordi tra le parti”.
Gli Usa, che con Francia e Russia presiedono il “Gruppo di Minsk”, hanno reso noto attraverso il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price che “la comunicazione tra le parti è in corso ed esortiamo alla moderazione e alla de-escalation”, mentre Vladimir Putin ha chiamato Pashinyan ed ha annunciato “l’impegno per un’ulteriore mediazione attiva e stretti contatti con Yerevan e Baku nell’interesse di garantire la stabilità nella regione”. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha invece parlato con il collega azero Jeyhoun Baeramov circa il “deterioramento della situazione”, ed entrambi i ministri hanno sottolineato la “necessità di una stretta osservanza del cessate-il-fuoco”.