Arriva il Natale. Ed il treno con gli addobbi che ragazzi-schiavi producono in Cina

di C. Alessandro Mauceri –

cina bambini fabbrica addobbi nataleCome ogni anno è Natale. E come ogni anno, questa festa religiosa diventa occasione per fare acquisti, per spendere anche quei pochi spiccioli rimasti in regali e allestimenti per la casa.
Forse pochi sanno che più della metà di tutti gli addobbi natalizi che vedono nelle vetrine dei negozi provengono dalla Cina. Anzi per essere precisi da una sola città: Yiwu.
Il 60 per cento di tutta la merce natalizia presente sul mercato mondiale arriva proprio da questa piccola città che dista non più di trecento chilometri da Shanghai e che è conosciuta come “il villaggio di Natale”. Il problema è che “Natale” per i cinesi non significa religione o spiritualità e nemmeno festa: significa solo affari. E quando si parla di affari, in Cina, spesso anche la vita delle persone passa in secondo piano.
Negli ultimi anni, a Yiwu, sono sorte circa 600 fabbriche. Tutte impregnate nella produzione degli oggetti che poi in occidente ci si affretta a comprare (e a vendere). Nessuno pensa che quasi tutti questi oggetti spesso sono costruiti da ragazzi e ragazze giovanissimi, che lavorano a mani nude a contatto con ogni sostanza chimica e senza alcuna protezione. Lo scorso anno alcuni fotografi internazionali denunciarono le condizioni di lavoro di questi operai: spesso sono costretti a lavorare esposti a polveri, colle, coloranti e vernici indossando come unica protezione delle mascherine per proteggersi dalle sostanze nocive. Nessuno pensa a tutelare la loro salute. Figurarsi i loro diritti di lavoratori. I turni sono massacranti. Gli operai lavorano sei giorni alla settimana per 12 ore al giorno e il loro salario non supera i 200 o 300 euro al mese. E nessuno parla di orari di diritti dei lavoratori di rispetto della salute e di impatto ambientale.
treno cina spagna fuoriAnzi, anche per facilitare il trasporto di questi beni sui mercati dove vengono venduti, lo scorso anno è stata costruita una linea ferrata di circa 13 mila chilometri che va dalla città di Yiwu fino a Madrid in Spagna e che passa per Kazakistan, Russia, Bielorussia, Polonia, Germania e Francia prima di arrivare al terminal merci di Abroñigal, nella penisola iberica. In questo modo il trasporto degli oggetti di natale può essere più veloce e meno costoso: ora dura solo tre settimane contro le sei di una nave. Ad accogliere il primo convoglio c’erano il sindaco di Madrid, Ana Botella, e il ministro spagnolo dei lavori pubblici, Ana Pastor: 30 vagoni che hanno portato ben 1.400 tonnellate di merci pronte per essere vendute in tutta Europa.
Treni che viaggiano tutto l’anno. Così come lavorano tutto l’anno gli operai delle fabbriche dove si producono gli addobbi che tutti poi comprano con l’avvicinarsi delle festività natalizie. Persone che lavorano come schiavi senza nemmeno sapere con esattezza cosa sia il Natale. Per loro, forse, sarebbe meglio non fosse mai Natale.