Bosnia-Erzegovina. Repubblica Serba: banditi libri scolastici su Srebrenica e assedio Sarajevo

di Notizie Geopolitiche – 

I fatti riguardanti l’assedio di Sarajevo ed il massacro di Srebrenica, avvenuti per mano delle truppe serbo-bosniache nel corso della guerra combattuta tra il 1991 ed il 1995, non saranno insegnati nelle scuole della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina (Republika Srpska), una delle due entità in cui è stato diviso il paese balcanico, o almeno i libri in cui questi eventi sono illustrati saranno banditi. Ad annunciarlo è stato il presidente della Repubblica, Milorad Dodik, il quale infatti li ha definiti “falsità che non saranno quindi insegnate”; ha poi aggiunto: “qui non è possibile utilizzare gli stessi testi adottati nella Federazione di Bosnia ed Erzegovina (ad amministrazione croato-musulmana n.d.r.), in quanto riportano informazioni non vere”.
Jonathan Moore, capo della missione Osce (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) in Bosnia, intervistato dall’emittente televisiva N1 aveva infatti posto l’accento proprio sul fatto che la politica è ancora troppo presente nel campo della formazione scolastica.
L’assedio di Sarajevo, capitale della Bosnia ed Erzegovina, da parte delle truppe serbe, che si protrasse dall’aprile 1992 al febbraio 1996, causò oltre 10.000 vittime, principalmente civili; la strage di Srebrenica, enclave musulmana difesa dalle truppe Onu in territorio serbo, compiuta dalle truppe serbo-bosniache comandate dal generale Ratko Mladic ha invece causato un numero di morti che le Nazioni Unite hanno stimato in circa 8.000 persone.