Botswana. Il presidente Masisi perde consenso durante la campagna elettorale

Le prossime elezioni sono previste per il 23 ottobre.

di Alberto Galvi

Il prossimo 23 ottobre in Botswana, si svolgeranno le elezioni generali. Il presidente Mokgweetsi Masisi, del BDP (Botswana Democratic Party), non è mai stato così vicino ad una sconfitta elettorale.
Masisi è salito al potere nell’aprile del 2018 succedendo a Ian Khama, che è stato presidente per 2 mandati prima di dimettersi, come previsto dalla costituzione, cosa che lo ha costretto a consegnare il potere al suo vice Masisi 18 mesi prima della scadenza del suo ultimo mandato.
Khama lasciò il partito al potere a maggio del 2018 a causa della revoca da parte di Masisi della legge sulla sospensione della caccia, per la necessità di fermare le mandrie di elefanti che danneggiano i raccolti degli agricoltori. Khama da allora ha contribuito a creare un nuovo partito di opposizione, il BPF (Botswana Patriotic Front).
Il Botswana dall’anno della sua indipendenza dal Regno Unito nel 1966 ha sempre avuto elezioni regolari. Il principale candidato dell’opposizione è Duma Boko dell’UDC (Umbrella for Democratic Change), che è un partito di coalizione formato da: BNF (Botswana National Front), BPP (Botswana Peoples Party) e il BCP (Botswana Congress Party), dopo aver stretto un’alleanza con l’ex presidente Ian Khama. Gli altri candidati alle elezioni presidenziali sono Biggie Butale del BPF e Ndaba Gaolathe dell’AFP (Alliance for Progressives).
L’Assemblea nazionale ha un mandato di 5 anni, ed è composta da 63 seggi; i suoi membri direttamente eletti dai cittadini sono 57, mentre gli altri 6 sono: il presidente, il procuratore generale, più altri 4 membri nominati dal presidente stesso. Il Botswana ha un’economia basata sulla produzione di diamanti e sul turismo, ed è diventato l’ultima nazione africana a facilitare il rilascio dei visti, nel tentativo di incentivare il turismo e di agevolare la possibilità per gli imprenditori stranieri di fare affari nel paese.
Il candidato alla presidenza Boko ha promesso di modificare l’economia fortemente dipendente dall’esportazioni di diamanti. Ricordiamo, che l’estrazione dei diamanti in Botswana, dipende dal SWF (Sovereign Wealth Fund) Pula Fund. Grazie a questo Fondo sovrano, il governo accumula somme di denaro nella Bank of Botswana, per reinvestirli in infrastrutture, assistenza sanitaria e istruzione.
Boko nel suo programma di governo vuole concentrarsi sullo sviluppo di servizi, come il turismo e il commercio estero, che richiedono notevoli investimenti per migliorare le infrastrutture. Il Botswana ha una complessità di problemi riguardanti il mondo del lavoro. In campagna elettorale Boko ha dichiarato che si impegnerà a combattere la disoccupazione creando 100mila posti di lavoro in 12 mesi.
L’aumento della disoccupazione ha portato molti datori di lavoro a godere del proprio potere contrattuale facendo calare i salari. Un altro problema in Botswana è la gestione dei rifiuti. In molti paesi africani infatti la salute pubblica è minacciata dalle inadeguate applicazioni delle politiche della loro gestione.
Il governo Masisi sta tentando di controllare anche l’informazione del paese, come è successo con dei giornalisti indipendenti, quando i poliziotti gli hanno impedito fisicamente nel 2018 di filmare l’arrivo all’aeroporto della squadra di atletica del Botswana, dopo una vittoria conquistata in una competizione sportiva a livello internazionale.
Durante la campagna elettorale al candidato presidenziale Boko alcuni funzionari del BURS (Botswana Unified Revenue Service) avevano perquisito la casa per questioni fiscali. Per le accuse che gli sono state mosse, Boko ha ripetutamente attaccato il presidente Masisi di aver utilizzato organismi dello Stato per combattere le proprie battaglie politiche.
Nonostante una campagna elettorale mirata a delegittimarlo, Masisi rimane estremamente popolare nelle aree rurali, grazie alla revoca del divieto di caccia agli elefanti. Il Botswana rischiava in questo modo di perdere i turisti, che venivano nel paese africano per partecipare ai safari.
L’Alta corte del Botswana ha annullato la legge che criminalizzava l’omosessualità. Con il rifiuto della sentenza, il presidente Masisi cerca ora di ottenere i voti delle comunità religiose del paese. Masisi vorrebbe inoltre introdurre nelle scuole pubbliche, lo studio delle lingue indigene.
Uno dei problemi ancora irrisolti nel paese africano, è quello della corruzione dilagante. Alcuni membri del governo hanno abusato del loro potere concedendo appalti pubblici in cambio di denaro. Per quanto riguarda la politica internazionale, Masisi è favorevole ad avere rapporti con la Cina perchè ha aiutato altri paesi africani a sviluppare la loro economia.
Da quando ha assunto l’incarico di presidente, Masisi ha modificato molte delle leggi volute dall’ex presidente Khama, il quale sta facendo proprio per questa ragione, una campagna elettorale contro di lui al fine di convincere gli elettori ancora indecisi a non votarlo.
Khama sta incoraggiando gli elettori a votare per l’opposizione del BPF e dell’UDC, contro il suo ex partito il BPD. Chi avrà vinto 29 dei 57 collegi elettorali del Botswana sarà il prossimo presidente del paese.